Il problema del Sale nei prodotti alimentari industriali: La maggior parte dei prodotti alimentari di produzione industriale contiene elevati quantitativi di sale, spesso non riportati nelle etichette. Negli Stati Uniti, le unità predisposte al controllo si stanno attivando per la regolamentazione del settore per ridurre il Sale negli alimenti, riducendo, di conseguenza, il rischio di Ipertensione e altre malattie cardiovascolari.
La Dottoressa Margaret Hamburg, Commissario del U.S. Food and Drug Administration (FDA), crede sia possibile ridurre la quantità di Sale negli Alimenti prodotti industrialmente. Sarà un processo lungo e che andrà affrontato con gradualità per far abituare i consumatori ai cambiamenti di sapore negli alimenti che già conoscono.
In media, gli americani consumano mezzo cucchiaino di sale al giorno, più del doppio di quanto occorre all’organismo. Tale quantitativo, tuttavia, è più che sufficiente per far aumentare drasticamente il rischio di ipertensione, ictus e altre gravi patologie cardiovascolari.
La cosa più importante, inoltre, è che la maggior percentuale di sale non proviene dalla saliera, ma dagli alimenti preconfezionati o che mangiamo nei fast food e nei ristoranti.
Vale la pena ricordare che un americano adulto su tre soffre di Pressione Alta (Ipertensione) che è la principale causa di infarti, ictus e di insufficienza renale. Una relazione del genere è molto simile in molti altri paesi Occidentali.
Un elevato apporto di sale, obesità e inattività fisica sono i principali fattori di rischio cardiovascolare.
L’American Medical Association ha stabilito che, ogni anno, potrebbero essere salvate oltre 150.000 vite se si riuscisse a ridurre della metà il Sodio presente negli alimenti industriali e nei ristoranti.
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