Un gruppo di ricerca spagnolo sta conducendo uno studio in grado di dimostrare la possibilità di modificare la composizione della flora batterica intestinale tramite trapianto diretto. La promessa di un risultato potrebbe significare un passo importante per il trattamento di quelle patologie nelle quali la flora intestinale ricopre un ruolo fondamentale.
Secondo quanto pubblicato sulla rivista Genome Research, sarebbe possibile introdurre nuove specie nella flora batterica intestinale senza rimuovere la colonia preesistente. In precedenza si credeva indispensabile rimuovere la flora batterica tramite somministrazione di antibiotici.
Per ora, i test sui topi hanno prodotto risultati incoraggianti, tuttavia si ritiene che le prove definitive sull’uomo possano avere delle implicazioni importanti sulla salute. Il trapianto di nuove specie di batteri produce un cambiamento nella flora intestinale fino a 3 mesi, più di quanto ci si sarebbe aspettato.
Secondo gli esperti, la possibilità di poter compensare o introdurre nuovi batteri nella flora intestinale per mantenere il delicato equilibrio della mucosa intestinale apre nuove strade per lo studio e il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali.
“I tentativi finora compiuti con l’uso di antibiotici, prebiotici e probiotici non avevano effetti persistenti nel medio-lungo termine. I risultati di questo studio, invece, hanno aperto un nuovo orizzonte. Il trapianto di flora intestinale e la terapia batteriologica potrebbero essere utili per nuovi trattamenti.”, queste le parole del Dott. Chaysavanh Manichanh, ricercatore del VHIR (Researchers from Vall d’ Hebron Research Institute) e autore dello studio.
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