Per dislessia si intende un disturbo dell’apprendimento, che colpisce fin da bambini. E’ una sindrome molto più diffusa di quello che si può pensare, infatti spesso si può arrivare fino al 5% della popolazione infantile colpita. Il sintomo principale di questo disturbo sarà l’incapacità di leggere in maniera scorrevole e ad alta voce, così mentre un dislessico tenderà all’afasia, poichè in origine le parole lette non sono state elaborate in maniera adeguata dalle aree cerebrali preposte (area di Broca e di Wernicke). Nella maggior parte dei casi ancora oggi le maestre preferiscono indicare un bambino con tali difficoltà come pigro, svogliato e in alcuni casi anche stupido, cosa completamente falsa.
In molti casi è stato possibile dimostrare che bambini con questo disturbo sono invece molto intelligenti, dotati di grande intuito e con una memoria visiva spiccata.
Il problema risiede nel fatto che il dislessico pensa in maniera diversa rispetto ad un soggetto normale. Egli tende ad una percezione dei dati osservati di tipo multidimensionale, così costruisce delle immagini che pensa siano organizzate nella realtà così come sono impresse nella sua mente.
Così il dislessico non riesce a mettere insieme in maniera ordinata delle parole a cui potrà velocemente assegnare un’immagine con altre che invece hanno un senso solo perchè agganciate a queste immagini.
Ad esempio la frase:
“molti italiani sono contro il nuclere perchè può far male alla salute”per istinto il dislessico tenderà a percepire la frase come:
“molti italiani — contro — nucleare —— — far male —- salute“
Alla fine lo stesso dislessico si renderà conto della confusione.
E necessario innanzitutto fare diagnosi entro i primi anni delle scuole elementari, senza i soliti meschini pregiudizi, avvertire gli specialisti competenti ed adottare per questi bambini un metodo di studio che possa valorizzare le loro attitudini e capacità intellettive.
Ancora oggi purtoppo il soggetto dislessico vive la sua condizione con disagio e molti abbandonano gli studi precocemente poichè il problema tende spesso a pregiudicare ingiustamente la sua autostima.
di Donatello Concordia