
MoonCup: La Coppetta Mestruale
La “MoonCup”, o coppetta mestruale, è un metodo innovativo per raccogliere il flusso mestruale, una valida alternativa rispetto ai classici assorbenti igienici e ai tamponi.
Nei Paesi anglosassoni, questa coppetta è già abbastanza diffusa tra la popolazione femminile. Ma la novità sta prendendo piede anche nel nostro Paese, visto che, da qualche tempo, è possibile acquistarla, oltre che su numerosi siti internet, anche nel settore parafarmacia di molti ipermercati e supermercati italiani.
Com’è fatta e come funziona la MoonCup?
La MoonCup è realizzata in silicone ipoallergenico oppure in gomma. Dopo averla inserita ancora piegata nella vagina, la coppetta si apre da sola e aderisce alle pareti vaginali, consentendo al flusso mestruale di depositarsi al suo interno senza gocciolare.
A seconda dell’intensità del flusso, va svuotata ogni 4-8 ore, ma può essere indossata anche per 12 ore consecutive. Una volta svuotata, occorre sciacquarla con acqua tiepida (può bastare anche una salviettina umidificata quando si è fuori casa) prima di reinserirla.
Tra un ciclo mestruale e l’altro, è raccomandabile provvedere a sterilizzare la coppetta, lasciandola per qualche minuto in un recipiente pieno di acqua in ebollizione.
Le donne che l’hanno già utilizzata raccontano che occorre un minimo di pratica per inserire la MoonCup nella posizione più adatta al proprio corpo. Ma, dopo qualche tentativo, la coppetta risulta molto comoda da indossare, dato che evita la sensazione di umidità e di ingombro solitamente causata dagli assorbenti.
MoonCup: Una scelta ecologica ed economica
È sicuramente lecito domandarsi perché mai si dovrebbe abbandonare un sistema classico e collaudato come quello di assorbenti e tamponi per andare incontro a nuove soluzioni. Nel caso della MoonCup, la scelta non è certo legata ad una sorta di trend del momento o al solo gusto della sperimentazione delle novità.
Le ragioni per le quali la coppetta mestruale potrebbe progressivamente sostituire l’uso degli assorbenti igienici sono, essenzialmente, di natura ecologica ed economica.
Gli assorbenti tradizionali rappresentano una tipologia di rifiuti decisamente difficile da smaltire: si pensi che, secondo alcuni calcoli, le bustine in plastica, la copertura adesiva e gli applicatori possono impiegare qualcosa come 500 anni per degradarsi.
Viceversa, la coppetta mestruale può essere adoperata per molti anni, fino a 10 stando alle informazioni diffuse dalle aziende produttrici, ed è realizzata in materiali biocompatibili.
Considerando che una donna può utilizzare sino a 12 mila assorbenti nel corso della sua vita, possiamo comprendere quanti milioni di tonnellate di rifiuti in meno graverebbero sul pianeta e quali benefici riceverebbe il nostro ecosistema se fossero sempre più numerose le donne che scegliessero questa coppetta al posto degli assorbenti.
Analogo computo dev’essere effettuato sotto il profilo economico: ogni donna potrebbe risparmiare decine e decine di euro ogni anno optando per la Moon Cup, il cui costo oscilla, a seconda del modello, tra i 20 e i 30 euro.
Ma la coppetta mestruale risulta utile anche dal punto di vista salutare. Infatti, essa non assorbe il muco vaginale, che rappresenta un meccanismo fisiologico di difesa dell’organismo, lasciando inalterata la flora naturale e il grado di umidità della vagina. È inoltre priva di sostanze chimiche e non è mai stata associata a episodi di Sindrome da Shock Tossico.
Le uniche controindicazioni riguardano le 6 settimane successive a parti, aborti, interventi chirurgici vaginali o colposcopie, nei quali la Moon Cup non dev’essere usata.
di Giuseppe Iorio