La Calcolosi Renale

Calcoli Renali

Calcoli Renali

I calcoli renali sono masse solide di dimensioni variabili formate dai sali minerali contenuti nelle urine, che precipitano gradualmente e che si aggregano tra loro in depositi cristallini molto duri.
Generalmente, essi sono composti da sali di calcio, ma possono anche essere costituiti da acido ossalico, acido urico, cistina e altre sostanze. I calcoli renali possono spostarsi dalla sede nella quale hanno avuto origine e ostacolare così il flusso urinario. In tali casi, essi provocano dolori molto intensi e favoriscono l’insorgenza di infezioni urinarie e di danni ai reni.



Calcoli Renali: Cause e Fattori di Rischio

La Calcolosi Renale (Nefrolitiasi) rappresenta un problema piuttosto diffuso tra la popolazione mondiale, visto che interessa circa il 3% della stessa. In particolare, sono gli uomini a soffrirne (tre volte più delle donne), specialmente nella fascia di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
Nella maggior parte dei casi, è impossibile stabilirne la causa primaria, sebbene spesso all’origine del problema vi sia una leggera disidratazione cronica.
I fattori più comuni che incidono sull’insorgenza dei calcoli renali sono i seguenti:

  • sesso maschile, in quanto l’urina delle donne contiene maggiori quantità di citrato, inibitore naturale della formazione di calcoli;
  • ereditarietà;
  • scarsa assunzione di liquidi, dato che un flusso urinario contenuto favorisce il ristagno e, di conseguenza, la precipitazione dei sali presenti nelle urine;
  • patologie metaboliche quali la gotta o la cistinuria;
  • dieta iperproteica;
  • ipertensione.

Altro fattore predisponente alla formazione di calcoli renali è il clima: quando le temperature aumentano, vi è una sudorazione più consistente e, dunque, una necessità maggiore di reintegrare i liquidi perduti.
Se i liquidi non vengono adeguatamente reintrodotti nell’organismo, le particelle di minerali e di altre sostanze solide contenute nelle urine tendono a precipitare più facilmente.

Calcolosi Renale: Sintomi e Diagnosi

I calcoli, in particolare se di dimensioni molto contenute, possono essere asintomatici. Quando, invece, essi ostruiscono le vie urinarie, causano delle coliche renali, ovvero degli acuti dolori che compaiono improvvisamente a livello del fianco, irradiandosi poi verso le zone addominali e inguinali. L’intensità delle fitte può essere variabile a seconda delle dimensioni del calcolo e della sensibilità al dolore del soggetto.
Se il calcolo scende verso l’uretere e si avvicina alla vescica, possono presentarsi anche altri sintomi quali febbre, vomito, nausea, bisogno frequente di urinare, presenza di pus o di sangue nelle urine.

Di solito, le indagini per confermare i sospetti circa la possibile presenza di calcoli partono dall’esame delle urine, grazie al quale si possono rilevare tracce di sangue o di pus. L’esame radiografico e l’ecografia addominale consentono di localizzare i calcoli nella quasi totalità dei casi. Solo in circostanze particolari si rendono necessarie analisi più elaborate, quali l’urografia, la pielografia o la risonanza magnetica.



Calcolosi Renale: Terapia e Prevenzione

Per le coliche renali, il trattamento prevede riposo a letto, assunzione di analgesici e antinfiammatori e consistente consumo di liquidi per facilitare l’espulsione dei calcoli di piccole dimensioni (fino a 4/5 mm di diametro) attraverso le urine.
Se, invece, la grandezza del calcolo non ne consente l’espulsione per mezzo delle urine, occorre eliminarlo mediante altre tecniche, tra le quali:

  • la litrotissia extracorporea, basata sull’emissione di onde d’urto che colpiscono il calcolo e lo mandano in frantumi. I piccoli frammenti che ne derivano costituiscono una sorta di sabbiolina che viene di regola eliminata senza difficoltà attraverso le urine.
  • L’uretroscopia, tecnica che prevede l’uso di una piccola sonda che viene inserita per via uretrale e che consente di disintegrare il calcolo per mezzo di ultrasuoni o raggi laser.
  • La nefrolitotomia percutanea, metodo usato per calcoli piuttosto voluminosi che richiede l’anestesia generale. Attraverso una piccola apertura sul fianco del paziente, viene inserito nelle cavità renali un endoscopio che frantuma il calcolo e ne asporta i frammenti.

Per prevenire la formazione di nuovi calcoli o di recidive e sciogliere quelli già presenti, è indispensabile mantenere l’organismo ben idratato, e quindi assumere adeguate quantità di liquidi attraverso una corretta alimentazione.
Pertanto, occorre bere molto, almeno due litri di acqua al giorno, e consumare molta verdura e frutta, in particolare quella di colore giallo-arancione, ricca di vitamina A, sostanza dotata di effetti benefici sulle vie urinarie.
Per contro, è opportuno limitare il consumo di latte, latticini, carne, salumi e alimenti contenenti acido ossalico, tra i quali gli spinaci, i pomodori, le melanzane, i piselli, le rape, il cioccolato. Più in generale, è preferibile evitare i cibi molto grassi e ricchi di zuccheri.

Per quel che concerne i rimedi naturali in presenza di calcoli renali, sono particolarmente indicati il tarassaco, che elimina dai reni i metaboliti tossici, l’equiseto, ricco di principi attivi diuretici e antisettici, e la gramigna, efficace per le infiammazioni delle vie urinarie.

Di Giuseppe Iorio

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2 Risposte

  1. 18 novembre 2010

    […] Nefrolitiasi: Calcolosi Renale Share | Tag: Bile, cistifellea, colecisti, Colecistite 18 nov 2010 in A-H, Benessere, Disturbi, Glossario, Medicina, Salute Nessun commento […]

  2. 17 dicembre 2012

    […] che il consumo di limoni sembra essere estremamente efficace nella prevenzione e nella cura dei calcoli renali. I ricercatori dichiarano che questo agrume, forte di un contenuto in citrato di 42.9 grammi per […]

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