La Colecistite

La Colecistite è l’infiammazione della colecisti (detta anche “cistifellea”), un piccolo sacco muscolare dalla forma simile a quella di una pera che si trova sotto il fegato e che ha la funzione di raccogliere la bile.
Questa patologia può essere di tipo acuto o cronico.

Colecistite: Cause

Cistifellea

Cistifellea

La colecistite acuta è provocata, nel 95% dei casi, dalla presenza di calcoli biliari che ostruiscono lo sbocco della colecisti, detto “dotto cistico”. A causa di tale ostruzione, la bile rimane bloccata nella colecisti e, di conseguenza, i sali biliari ne irritano le pareti. La bile stagnante viene poi attaccata dai batteri (streptococchi, stafilococchi e salmonelle), i quali danno vita ad un’infiammazione che può essere purulenta, catarrale, gangrenosa, ulcero-necrotica.
Nel restante 5% dei casi, la colecistite acuta insorge in assenza di calcoli. In queste circostanze, l’origine dell’infiammazione può essere rinvenuta in traumi addominali, infezioni parassitarie, ustioni gravi, diabete mellito o adenocarcinomi che ostruiscono la cistifellea.
Lievi attacchi ripetuti di colecistite acuta possono provocare l’insorgenza di un’infiammazione cronica che si manifesta periodicamente. In tali casi, le pareti della colecisti si ispessiscono e si calcificano, mentre l’organo si contrae e cessa di fungere da serbatoio per la bile.


 

Colecistite: Sintomi e Diagnosi

Il sintomo principale della colecistite acuta è rappresentato da un dolore molto vivo nella parte destra dell’addome che può irradiarsi verso la scapola o la spalla destra. L’intensità del dolore, a differenza di quanto accade nelle coliche biliari, va gradualmente aumentando. Spesso compaiono anche febbre, nausea, vomito e colorazione gialla della pelle e delle sclere (ittero).
In alcuni soggetti, le complicanze possono essere piuttosto gravi, in quanto può manifestarsi un empiema, a causa del quale la cistifellea si riempie di materiale purulento, mentre si può andare incontro a una peritonite se la colecisti si perfora.
Nella forma cronica, i sintomi della patologia sono dolori vaghi nella parte superiore dell’addome, nausea, eruttazioni, dispepsia e senso di peso dopo i pasti, in particolare quando si consumano cibi grassi.



Per la diagnosi della colecistite, gli esami più frequenti sono l’ecografia epatica, che può evidenziare, oltre alla presenza di calcoli, anche l’ispessimento delle pareti della cistifellea e, solo in seconda istanza per i casi dubbi, la colescintigrafia.

Colecistite: Terapia

Nella forma acuta, il paziente viene ricoverato immediatamente in ospedale e gli vengono prescritti farmaci analgesici, antibiotici, antitossici ed epatoprotettori per contrastare i processi infiammatori. Gran parte dei pazienti guarisce senza necessità di un intervento chirurgico.
Tuttavia, dopo la scomparsa del quadro acuto, e se la patologia evolve verso la cronicità, può essere consigliabile eseguire la colecistectomia, ovvero l’asportazione chirurgica della colecisti, intervento che salvaguarda il paziente dal rischio di recidive.

Di Giuseppe Iorio

Leggi anche:



Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *