Okinawa è un’isola giapponese dell’arcipelago delle Ryukyu che vanta un particolare primato: i suoi abitanti sono i più longevi al mondo. Difatti, la vita media di coloro che vivono su quell’isola raggiunge gli 82 anni e la percentuale di popolazione con più di 100 anni equivale al quintuplo di quella presente negli Usa (gli ultracentenari sono 50 su 100 mila a Okinawa, contro i 10 su 100 mila degli Stati Uniti).
Oltre alla considerevole longevità, ad attirare gli interessi della scienza è anche l’ottimo stato di salute che generalmente si può rilevare presso gli abitanti dell’isola di Okinawa, i quali, anche da anziani, tendono a conservarsi mentalmente lucidi, a essere meno soggetti a problemi di obesità, a patologie cardiovascolari e a malattie come il diabete, il cancro e l’osteoporosi.
Gli esperti sostengono che il motivo di questo fenomeno sia da ricercarsi nel regime alimentare tipico dell’isola, che si ispira alla filosofia dell’ “ishokudoghen“, secondo la quale il cibo è medicina.
Dieta Okinawa: Cibi Tipici
La popolazione di Okinawa segue una dieta caratterizzata dall’assunzione di cibi a basso contenuto calorico, poveri di grassi e molto ricchi di fibre e di proteine.
Sostanzialmente, il regime alimentare osservato sull’isola prevede un grosso consumo quotidiano di frutta, verdura, legumi secchi, cereali integrali, pesce, alghe konbu, tè verde, soia e derivati della soia (soprattutto tofu e miso).
Viceversa, chi vive a Okinawa tende a consumare con moderazione carne, riso e carboidrati in generale, con un introito ancor più limitato di bevande alcoliche e di alimenti ricchi di zucchero.
Dieta Okinawa: Benefici
Anzitutto, va sottolineato il fatto che, grazie al modesto numero di calorie assunte quotidianamente – circa 1800, a dispetto della media di 2200 per gli europei e di 2500 per gli statunitensi – gli abitanti di Okinawa fanno sì che la loro digestione sia più rapida e che, di conseguenza, il loro organismo produca una minor quantità di radicali liberi. Inoltre, la restrizione calorica comporta anche un miglioramento del bilancio lipidico, abbassando il livello dei trigliceridi e aumentando i valori del colesterolo HDL (quello comunemente noto come “buono”).
In secondo luogo, la dieta Okinawa è ottimale per rinforzare il sistema immunitario, in quanto i cereali integrali e i legumi aiutano l’organismo a difendersi dal virus e batteri. Inoltre, l’assunzione di buone quantità di prebiotici (che si trovano, ad esempio, nel miele, nei carciofi, nell’aglio e nella cipolla) e di probiotici (presenti invece nel latte di soia e nel miso) consente alla flora batterica di svolgere in modo efficiente il proprio compito, che consiste nel modificare l’ambiente intestinale, rendendolo inadatto alla proliferazione dei microrganismi patogeni.
Dal momento che il regime alimentare seguito sull’isola di Okinawa prevede buone dosi di cereali e molta frutta e verdura, esso assicura anche un adeguato apporto di sostanze antiossidanti quali la vitamina E e la vitamina C, sali minerali come potassio, zinco e selenio, carotenoidi e bioflavonoidi, tutti elementi capaci di rendere il sangue più fluido, ridurre la pressione arteriosa e, naturalmente, opporsi all’azione nociva dei radicali liberi, prevenendo, dunque, tutte le malattie degenerative.
I derivati della soia sono particolarmente ricchi di isoflavonoidi, sostanze molto simili agli estrogeni che alcuni test scientifici hanno dimostrato essere particolarmente utili nel combattere l’osteoporosi e il cancro alla prostata.
Infine, il pesce e le alghe contengono molti acidi grassi omega 3, utilissimi sia all’apparato cardiocircolatorio, visto che prevengono le patologie cardiovascolari e migliorano la circolazione, sia al cervello, in quanto sembrano giovare alla memoria e alla capacità di concentrazione.
Dieta Okinawa: Suggerimenti
Gli abitanti dell’isola sono soliti mangiare con lentezza, gustando piccoli bocconi di cibo e masticandoli a lungo, e seguono la consuetudine di interrompere il pasto prima di sentirsi completamente sazi.
Sebbene la dieta Okinawa sembri assicurare longevità e un buono stato di salute generale, prima di sperimentare questo regime alimentare è opportuno rivolgersi a un dietologo, in quanto una riduzione improvvisa e arbitraria dell’apporto calorico quotidiano potrebbe generare delle carenze nutrizionali.
Di Giuseppe Iorio