Le Intolleranze Alimentari

Le Intolleranze Alimentari: Caratteristiche e Sintomi
Le intolleranze alimentari sono determinate dall’accumulo progressivo di sostanze che l’organismo riesce a tollerare per un certo tempo grazie a dei meccanismi di compensazione, fino a quando, superato un certo livello (detto “dose soglia”), non compaiono effetti indesiderabili. Tali effetti non sono quasi mai violenti o immediati, evenienza che li rende più difficilmente ricollegabili all’assunzione di determinati cibi.
È pertanto possibile che una persona, pur consumando abitualmente un certo alimento da anni, possa scoprirsi improvvisamente intollerante all’alimento in questione.
In alcuni casi, l’assunzione di cibi ai quali si è intolleranti può determinare la produzione di anticorpi e di istamina. Quindi, anche se raramente, anche per le intolleranze possono manifestarsi sintomi simili a quelli che caratterizzano le allergie.



Tuttavia, i sintomi tipici dell’intolleranza alimentare sono differenti da quelli allergici perché sono meno acuti, tendono a ripetersi nel tempo e possono manifestarsi fino a 4 giorni dopo aver consumato il cibo non tollerato.

Le intolleranze alimentari possono alterare il funzionamento di qualsiasi organo, apparato e sistema del nostro corpo. Pertanto, i sintomi possono essere i più svariati, e interessare:

  • il sistema nervoso centrale, con conseguenze come emicrania, scarsa concentrazione, depressione, umore variabile;
  • l’apparato uro-genitale, con irritazioni genitali o cistiti;
  • l’apparato respiratorio, con tosse, riniti o sinusiti;
  • l’apparato gastro-intestinale, con nausea, diarrea, meteorismo, stipsi o gastrite;
  • l’apparato cardio-circolatorio, con aritmie o palpitazioni;
  • l’apparato muscolo-scheletrico, con dolori ossei e muscolari, spasmi o crampi.

Le Intolleranze Alimentari: Diagnosi e Terapia

L’organismo può essere intollerante verso centinaia di alimenti, ma le sostanze capaci di causare reazioni avverse sono relativamente poche. Tra di esse, le principali sono il lattosio, il glutine, il fruttosio e il sorbitolo.
Per identificare l’eventuale presenza di una forma di intolleranza alimentare, esistono numerosi test, ma la scienza ufficiale non ne ha mai riconosciuto l’attendibilità, sicché la loro utilità risulta dubbia.
Dal momento che uno stile di vita poco sano, con vita sedentaria, consumo di alcolici e fumo, conduce all’insorgenza di problemi gastro-intestinali, i quali rappresentano condizioni preparatorie alla manifestazione di intolleranze, il modo migliore per prevenire questo disturbo è quello di svolgere regolarmente attività fisica e seguire una dieta equilibrata.



Anche in questo caso, come per le allergie alimentari, l’unica soluzione per ottenere un miglioramento dei sintomi consiste nell’eliminare dalla propria dieta, per un periodo di 2/3 settimane, i cibi che contengono la sostanza verso la quale si sospetta di essere intolleranti.
Quando i sintomi regrediscono nettamente o scompaiono del tutto, si può ragionevolmente concludere che la loro presenza sia stata determinata proprio dalla sostanza esclusa dal proprio regime alimentare.
Salvo che per gli alimenti contenenti glutine, sostanza per la quale la soglia di tolleranza è zero, i cibi contenenti le altre sostanze possono essere cautamente reinseriti nella propria alimentazione in piccole quantità, che l’organismo può essere in grado di tollerare senza conseguenze negative sul proprio stato di salute.

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di Giuseppe Iorio



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Una risposta

  1. 7 novembre 2010

    […] Le Intolleranze Alimentari […]

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