La Rickettsiosi

Le Rickettsie sono dei microrganismi patogeni presenti in diverse aree geografiche, la specie più diffusa in Italia è la Rickettsia conorii, che causa una forma i Rickettsiosi meglio definita come Febbre bottonosa del Mediterraneo.
E’ una malattia infettiva per il cui contagio è necessaria la presenza di un vettore, la stagionalità è limitata ai mesi caldi, da noi da maggio a novembre.
Le Rickettsiee sono dei coccobacilli pleomorfi (di forma varia) che contengono DNA ed RNA e sono dei parassiti intracellulari obbligati.
Prima si pensava che la Rickettsia conorii fosse l’unica specie presente in Italia, ma probabilmente ci sono alcune forme gravi dovute ad altre specie.


Le Zecche

Le Zecche

L’ospite principale è il cane, l’uomo è l’ospite occasionale. La Febbre Bottonosa del Mediterraneo è stata descritta per la prima volta in Tunisia nel 1909 da Bruch e Conor.
Il vettore si chiama precisamente Rhipicephalus Sanguineus, la comune zecca del cane.
In realtà non sempre nell’anamnesi é presente un cane, poiché la zecca può occasionalmente abbandonarlo per andare nel terreno e colpire comunque l’uomo.
Dunque il ruolo del cane è più che altro quello di avvicinare le zecche all’abitazione dell’uomo.
Le regioni più colpite in Italia sono la Sicilia il Lazio e la Sardegna.
La Rickettsiosi è una malattia che può essere benigna, poiché nell’arco di 48-72 ore può andare incontro ad autorisoluzione. Tuttavia può essere anche ad evoluzione maligna dando delle complicazioni.



Rickettsiosi: Patogenesi
Morso della zecca infetta, inoculo del microrganismo generalmente nei punti più caldi e umidi del corpo, come la regione inguinale, ascellare, o cuoio capelluto.
La zecca rimarrà adesa per qualche giorno, le Rickettsie penetreranno e si replicheranno nelle cellule endoteliali dei piccoli vasi, dando origine ad una vasculite inizialmente localizzata a livello cutaneo, poi ci sarà una Rickettsiemia con l’insorgenza di una vasculite sistemica, a questo punto aumenta il rischio di complicanze.

Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni. Seguiranno: febbre alta, cefalea come conseguenza dell’interessamento vascolare cerebrale, artralgie.
Possiamo mettere in evidenza la cosiddetta tache noire , cioè una macchia nera che corrisponde alla puntura della zecca è formazione di una escara necrotica per vasculite cutanea.
Non la troviamo sempre perché a volte non viene identificata.
Ci potrà essere anche un’adenite satellite nella zona di cute principalmente infettata.
Dopo quattro o cinque giorni si potrà avere la formazione di un esantema di tipo maculo papuloso infiltrato o nodulare, diffuso in tutto il mantello cutaneo, comprese le superfici palmo plantari ad estensione caudo-craniale.
Nel bambino, solitamente, la sintomatologia è molto più lieve, soprattutto per la mancanza di cefalea.
La diagnosi viene effettuata in base a criteri epidemiologici, cioè considerando la residenza in zone fortemente endemiche.
L’immunofluorescenza indiretta potrà mettere in evidenza la presenza di immunoglobuline G anti Rickettsia.
L’emocromo non è significativo. All’esame dell’urina si può mettere in evidenza eritrocituria.
La terapia viene effettuata tramite l’utilizzo di antibiotici come tetracicline, macrolidi e cloranfenicolo.

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di Donatello Concordia



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