La Varicella è causata da un Virus denominato: Varicella-Zoster. Questo virus erpetico, appartenente alla famiglia degli Herpes virus, è poco resistente all’ambiente esterno, quindi serve un contatto uomo-uomo per il suo contagio, è sensibile ad etere e cloroformio, è sensibile all’essiccamento, infatti le croste non causano il contagio, resiste al congelamento ma muore oltre i 50°.
Da un punto di vista patogenetico possiamo dire che il contagio avviene attraverso le mucose aeree e la congiuntiva, così potrà iniziare una prima replicazione a livello dei linfonodi di questa regione, in seguito alla quale ci sarà una viremia primaria.
Dopo circa sette giorni inizierà una replicazione anche a livello degli organi e tessuti che fanno parte del sistema reticolo endoteliale, quindi ci sarà una seconda viremia.
Intorno al 14º giorno il virus colpirà la cute, e ci sarà una prima gittata esantematica; dunque possiamo concludere che essendo l’esantema il primo sintomo visibile, il periodo di incubazione della malattia è di circa 14 giorni.
Altri sintomi clinici saranno febbre alta, malessere generale, prurito in corrispondenza dell’esantema.
Queste lesioni cutanee inizialmente hanno le caratteristiche di una macula, quindi di una papula, vescicola e infine si forma una crosta.
L’eruzione avviene in diverse gittate, per cui sulla cute le manifestazioni esantematiche potranno avere diverse caratteristiche poiché si trovano in diversi stadi, questo quadro clinico è detto “a cielo stellato”.
Finché ci sono nuove macule c’è viremia.
Da alcuni elementi esantematici i virus vanno nel ganglio sensitivo spinale corrispondente dove vanno in latenza, replicandosi quindi lentamente, questa condizione potrà permanere per anni.
Frequentemente ci potrà essere una riattivazione di questo virus, ma in un soggetto con un sistema immunitario competente la risposta sarà adeguata e non si avvertirà alcun sintomo.
Il paziente ammalato di varicella potrà contagiare altre persone non immuni soprattutto attraverso la saliva della mucosa orofaringea e della congiuntiva.
Teoricamente, quando il virus è confinato nei linfonodi drenanti, è possibile effettuare un vaccino terapeutico entro 72 ore dal contagio; tuttavia questa è una eventualità che non viene quasi mai praticata poichè la varicella è una malattia che generalmente porta spontaneamente ad una guarigione.
Raramente è possibile che ci siano delle complicanze come:
- Pneumopatia interstiziale a livello polmonare.
- Meningo encefalite virale.
- Nevrassite demielinizzante post esantematica.
Sono possibili anche complicanze cutanee a livello delle vescicole dove si potrà avere un’impetigine, che soprattutto a livello del volto può causare delle piccole ma antiestetiche cicatrici.
Inoltre si possono avere anche complicanze ematologiche dando origine a una varicella emorragica a causa di una piastrinopenia, è possibile accorgersi di questo evento poiché le vescicole assumeranno le caratteristiche di una petecchia, questa è una complicanza molto grave in quanto può dare origine ad emorragie in altri organi vitali.
In un soggetto immunodepresso è possibile che alle frequenti riattivazioni del virus normalmente confinato in alcuni gangli sensitivi spinali non faccia seguito un’adeguata risposta immunitaria.
Così, sempre a causa dello stesso virus, si potrà avere una nuova malattia, generalmente anche questa non grave, ma molto fastidiosa che prende il nome di Zoster, nota anche col nome di “fuoco di Sant’Antonio“.
Da un punto di vista clinico sarà caratterizzata dalla formazione di vescicole a grappolo, non diffuse come nella varicella, ma localizzate nei distretti di innervazione del nervo che fa riferimento al ganglio dove c’è latenza, in cui il paziente accuserà un forte dolore, è possibile anche in questo caso un contagio, ma attraverso il liquido contenuto in queste vescicole, e il paziente contagiato svilupperà la varicella.
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Di Donatello Concordia