L’Epilessia

L’Epilessia è una patologia neurologica caratterizzata dalla frequente comparsa di crisi provocate da un’improvvisa iperattività di un gruppo di cellule nervose. Tali crisi si manifestano attraverso delle convulsioni, spesso accompagnate da sospensione della coscienza, hanno durata abbastanza breve (da pochi secondi a qualche minuto) e scompaiono senza lasciare particolari conseguenze.
Sebbene tra una crisi e l’altra i soggetti che soffrono di epilessia non presentino particolari disturbi, questa patologia può condizionare la vita del paziente in quanto le crisi convulsive sono del tutto imprevedibili. Tuttavia, attraverso un’adeguata terapia farmacologica, è possibile ridurre entità e frequenza delle stesse.
Secondo alcune stime, l’epilessia colpisce una persona su 200. Generalmente, questa malattia compare durante l’infanzia o l’adolescenza, e in molti casi i suoi sintomi tendono ad attenuarsi con l’avanzare dell’età.


Epilessia: Cause

Le cause di questa patologia non sono note ma, secondo le ipotesi più accreditate, le crisi possono essere determinate da diverse condizioni, tra le quali:

  • predisposizione genetica;
  • disturbi metabolici;
  • lesioni cerebrali;
  • patologie degenerative;
  • malattie cardiovascolari;
  • malattie infiammatorie del cervello (meningiti, encefaliti, sclerosi multipla).

Solitamente, l’epilessia che compare nei soggetti più giovani è determinata da fattori genetici e metabolici, mentre l’epilessia che colpisce i soggetti in età adulta, dopo i 40 anni, è conseguente ad altre patologie (in questo caso, si parla di “epilessia secondaria”).
Le crisi sono stimolate da fattori esogeni quali luce e rumore.

Epilessia: Sintomi

I sintomi che caratterizzano le crisi dipendono dall’entità del focolaio epilettico e dalla sua localizzazione.
Le crisi generalizzate, che interessano tutto il cervello o gran parte di esso, sono contraddistinte da perdita di coscienza, contrazioni muscolari violente che scuotono il corpo del soggetto, incontinenza urinaria, marcata debolezza e confusione al termine della crisi.
Le crisi parziali, che colpiscono, invece, solo una determinata area cerebrale, comportano contrazioni muscolari limitate a una certa parte del corpo, nausea, sudore, alterazioni del gusto e dell’olfatto.

Epilessia: Diagnosi

Per diagnosticare questa patologia, il medico deve cercare di ricostruire la storia clinica del paziente, con particolare attenzione al modo in cui si è svolta la gravidanza dalla quale è nato, alle malattie infantili, ai traumi cranici subiti. Il paziente deve poi descrivere dettagliatamente sintomi, durata e frequenza delle crisi.
Attraverso l’elettroencefalogramma è possibile registrare l’attività elettrica che interessa il cervello, mentre la TAC e la risonanza magnetica consentono di individuare eventuali lesioni del sistema nervoso.


Epilessia: Terapia e Precauzioni

Grazie alla terapia farmacologica, i pazienti affetti da epilessia possono prevenire la comparsa di crisi e riuscire a condurre una vita normale. A tal fine, chi soffre di questa patologia deve assumere dei farmaci anticonvulsivanti, quali la Fenitoina, il Clonazepam e il Topiramato, capaci di ridurre in modo consistente il rischio di crisi.
Il medico dovrà individuare i farmaci e il dosaggio più adeguato al singolo paziente, in maniera tale da poter prevenire efficacemente le crisi esponendo il soggetto al minor numero possibile di effetti collaterali.

Oltre all’assunzione dei farmaci prescritti, è buona norma osservare alcune precauzioni tese a evitare la comparsa di crisi. Fondamentale dormire per un numero sufficiente di ore, rinunciare alle bevande alcoliche, evitare lo stress, facendo anche ricorso, se necessario, a delle tecniche di rilassamento, e cercare di non esporsi a luci intermittenti come quelle delle discoteche o di alcuni videogame, che possono causare crisi epilettiche in alcuni soggetti.

Di Giuseppe Iorio



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