Scoperta nel latte una sostanza utile contro il diabete

Latte

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Nel latte e nei prodotti lattiero-caseari è presente un acido grasso insaturo, l’acido trans-palmitoleico, che aiuta a prevenire il diabete di tipo 2.
È questa la conclusione alla quale sono giunti alcuni ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, che hanno esaminato i dati di uno studio precedente effettuato su oltre 3 mila persone anziane e teso ad analizzare i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
Gli esiti della ricerca, coordinata dal dottor Dariush Mozaffarian, sono stati pubblicati di recente sulla celebre rivista “Annals of Internal Medicine”.



Il team di ricercatori ha svolto uno studio osservazionale basato su 3736 pazienti del “National Heart, Lung, and Blood Institute” monitorati tra il 1992 e il 2006.
Analizzando i valori di glucosio, insulina e di acidi grassi presenti nei campioni di sangue dei pazienti, è emerso che i soggetti con i valori più alti di acido trans-palmitoleico, oltre a far registrare livelli più sani di colesterolo, insulina e sensibilità all’insulina, avevano anche probabilità inferiori di andare incontro all’insorgenza del diabete di tipo 2.
Per essere più precisi, il rischio di sviluppare il diabete nei soggetti che consumavano regolarmente latte, yogurt, formaggi e altri latticini, era inferiore del 60% rispetto a coloro che avevano una dieta povera di prodotti caseari.

Il dottor Mozaffarian, pur sottolineando che occorrono ulteriori approfondimenti per confermare le conclusioni dello studio, si è dichiarato piuttosto sorpreso dall’entità della riduzione del rischio registrata. Le ragioni di questi dati, stando alle dichiarazioni degli autori della ricerca, starebbero nel fatto che l’acido trans-palmitoleico sembrerebbe in grado di emulare il ruolo biologico della sua controparte, l’acido cis-palmitoleico, rivelatosi efficace nella prevenzione del diabete nel corso di alcuni esperimenti condotti su animali.



Naturalmente, le conclusioni della ricerca non rappresentano un invito a superare le dosi suggerite di prodotti lattiero-caseari, che molti nutrizionisti suggeriscono di consumare con moderazione.
Difatti, diversi studi stabiliscono l’esistenza di una correlazione tra un grosso consumo di latte e derivati del latte e l’aumento del rischio di patologie cardiache. Questa correlazione si deve ai processi industriali ai quali vengono sottoposti molti prodotti caseari: in seguito alla lavorazione, questi prodotti si arricchiscono di grassi saturi degli oli vegetali parzialmente idrogenati, sostanze dannose per la salute cardiovascolare.

Inoltre, le diete odierne fanno sì che la sintesi degli acidi cis-palmitoleici sia associata a un’elevata presenza di carboidrati e di calorie, che ne possono limitare la normale funzione protettiva.
In definitiva, Mozaffarian e il suo team dovranno ora sperimentare, mediante trial clinici, quale possa essere la formula più efficace per utilizzare l’acido trans-palmitoleico nel trattamento del diabete.

Di Giuseppe Iorio



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