Pirosi, acidità, bruciore di stomaco. Ci sono molti modi per riferirsi all’eccessiva secrezione acida che supera lo strato di muco presente sulle pareti dello stomaco per proteggerle, così da provocare dolore e irritazione.
L’aumento dell’acidità è determinato da diversi fattori, come il fumo, lo stress, l’obesità, l’assunzione di alcuni farmaci gastrolesivi – ad esempio, i farmaci antinfiammatori non steroidei o alcuni antipertensivi e sedativi – l’abitudine di andare a letto o di praticare attività fisica immediatamente dopo i pasti.
Oltre a quelli appena citati, c’è un altro fattore di assoluta rilevanza nell’incremento delle secrezioni acide, ovvero le proprie abitudini alimentari.
Pertanto, seguire una dieta adeguata è la prima regola da adottare per chi soffre di questo disturbo.
Alcune regole generali da seguire a tavola
Prima di analizzare quali sono i cibi più adatti e quali, invece, gli alimenti sconsigliati in caso di acidità di stomaco, vediamo quali norme generali è bene osservare a tavola per ridurre l’entità di bruciori e dolori.
In primo luogo, è opportuno evitare pasti troppo abbondanti e optare, invece, per pasti più contenuti ma più frequenti.
Masticate lentamente, perché è fondamentale fare in modo che il cibo, prima di essere deglutito, sia diviso in bocconi piccoli e già trattati dagli enzimi salivari.
E bevete più acqua. I liquidi proteggono l’esofago dall’attacco dei succhi gastrici.
Per quanto riguarda il modo di cucinare gli alimenti, sono preferibili tecniche di cottura più leggere, come quella alla griglia, al vapore, al microonde, al forno o al cartoccio, che consentono di cuocere gli alimenti con quantità contenute di grassi per il condimento.
La dieta, cosa mangiare e cosa evitare
La dieta più indicata per coloro che soffrono di acidità di stomaco segue due principi basilari: quello di svuotare lo stomaco rapidamente e quello di limitare gli alimenti che irritano le mucose.
Per quanto concerne il primo punto, bisogna rinunciare ai cibi ricchi di grassi, che ritardano lo svuotamento dello stomaco e fanno aumentare le possibilità di risalita dei succhi acidi. Quindi, sono da evitare i formaggi stagionati, il burro, la panna, la margarina, gli insaccati, le fritture e il cioccolato.
Per il secondo punto, gli alimenti che favoriscono la produzione acida nello stomaco e che vanno dunque evitati o limitati fortemente, sono:
- le carni e i pesci grassi;
- i pomodori;
- gli agrumi;
- la cipolla;
- l’aglio;
- alcune spezie (peperoncino, pepe, noce moscata, curry, anice, menta piperita);
- la frutta secca;
- gli alcolici;
- le bevande gassate;
- il tè;
- il caffè.
Bisogna fare attenzione anche ai cibi troppo caldi o troppo freddi.
Gli alimenti da preferire, invece, sono i seguenti:
- le carni bianche;
- il pesce magro;
- il riso;
- le minestre leggere;
- le uova (purché non al tegamino né fritte);
- la frutta fresca;
- le verdure cotte;
- le tisane;
- i succhi di frutta (ad esclusione di quella acidula, come gli agrumi, l’ananas o l’albicocca).
Infine, un piccolo approfondimento a parte per il latte. Se, da un lato, questo alimento ha effetti positivi nell’immediato perché contrasta l’acidità e protegge le mucose dell’esofago, dall’altro, invece, il latte (in particolare quello intero) è ricco di grassi e proteine che rallentano lo svuotamento dello stomaco e contribuiscono all’aumento dell’acidità gastrica.
Quindi, il latte va assunto in quantità limitate, ed è preferibile consumare quello parzialmente o totalmente scremato.
Di Giuseppe Iorio