Il Morbo di Parkinson è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale caratterizzata da tremore muscolare, rigidità di arti e tronco, rallentamento dei movimenti, andatura strascicata e sbilanciata.
Si tratta di una malattia cronica e progressiva. I sintomi si manifestano in modo graduale, peggiorando col trascorrere del tempo, fino a provocare difficoltà nel camminare, nel parlare e nel compiere azioni molto semplici.
Secondo alcune stime, il morbo di Parkinson colpisce, nel nostro Paese, circa 100mila persone. Questa malattia insorge, mediamente, attorno ai 55-60 anni, e il rischio di svilupparla aumenta con l’avanzare dell’età.
Morbo di Parkinson: Cause
Il morbo di Parkinson è dovuto alla degenerazione o alle lesioni delle cellule nervose all’interno dei gangli basali presenti nell’encefalo. La sintomatologia parkinsoniana fa la sua comparsa in quanto, a causa dei danni subiti, i neuroni non sono più in grado di produrre dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il controllo dei movimenti del corpo.
Quanto ai fattori che provocano i processi degenerativi, molti ricercatori suppongono che la patologia possa derivare dalla combinazione di predisposizione ereditaria e uno o più fattori di rischio, tra i quali l’esposizione a sostanze tossiche, l’assunzione di farmaci o droghe, la presenza di traumi cranici.
Morbo di Parkinson: Sintomi
Di solito, la malattia esordisce con un lieve tremore di una mano, di un braccio o di una gamba, che risulta molto accentuato a riposo e praticamente assente quando l’arto è in movimento. Successivamente, il tremore si estende ad ambedue i lati del corpo e si presentano anche rigidità e debolezza muscolari.
I problemi di movimento si presentano quando il soggetto cammina, perché egli assume un’andatura caratteristica, fatta di piccoli passi veloci eseguiti col tronco inclinato in avanti e con le ginocchia, le caviglie e le anche leggermente piegate, quando parla, perché la sua voce diventa monotona e lenta, quando scrive, in quanto la scrittura diviene sempre più piccola e incerta, quando si veste, con difficoltà nell’indossare e nell’abbottonare gli indumenti.
Il Morbo di Parkinson può presentare diversi altri sintomi. I più comuni sono i seguenti:
- depressione, che tende a manifestarsi abbastanza presto nel corso della malattia;
- sbalzi di umore: il soggetto diventa irritabile e insicuro, tende ad evitare viaggi, feste e occasioni di socializzazione in generale;
- disturbi del sonno, con sonnolenza improvvisa durante il giorno e sonno agitato, spesso accompagnato da incubi, di notte;
- eccessiva sudorazione e problemi alla pelle, che può diventare troppo grassa o troppo secca;
- problemi urinari o di stitichezza, per via dell’irregolare funzionamento del sistema nervoso, che può provocare disturbi alla vescica o all’intestino;
- demenza e problemi cognitivi: in alcuni casi, il soggetto può andare incontro a difficoltà mnemoniche o di ragionamento.
Morbo di Parkinson: Diagnosi
Generalmente, la diagnosi viene effettuata da un neurologo che valuta le caratteristiche della sintomatologia presente nel soggetto. Non esistendo test specifici per identificare in modo certo la patologia, in alcuni casi possono essere prescritti al paziente dei farmaci specifici per determinarne le risposte.
Esami strumentali utili nella diagnosi sono la tomografia assiale computerizzata (TAC), la tomografia a emissione di positroni (PET) e la risonanza magnetica.
Morbo di Parkinson: Terapia
Come già ricordato, questa patologia è progressiva, quindi la terapia farmacologica può solo alleviare i sintomi e contribuire a migliorare la motilità, mentre non è possibile rallentare, né tantomeno arrestare, il processo di degenerazione neuronale. I pazienti colpiti da forme lievi di Parkinson potrebbero non aver bisogno di cure per molti anni dopo la diagnosi iniziale. Solitamente, il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di levodopa per incrementare la disponibilità cerebrale di dopamina.
Nei casi più gravi, si può eseguire un intervento chirurgico, noto come “pallidotomia”, per ridurre i sintomi della malattia.
Morbo di Parkinson: Alimentazione e Attività Fisica
I soggetti affetti da questa patologia devono moderare l’apporto di proteine, che possono interferire con l’assorbimento dei farmaci. I pazienti che seguono una terapia a base di levodopa devono limitare il consumo di alimenti che contengono vitamina B6 (quindi carne di manzo, pesce, patate, cereali integrali, banane), che interferisce con l’azione del principio attivo. Sono invece consigliati cibi ricchi di antiossidanti e di vitamine A, C ed E, sostanze molto indicate nel trattamento delle malattie neurodegenerative.
Particolarmente utile l’attività fisica, da praticare con costanza per conservare mobilità ed equilibrio. Pertanto, è opportuno rivolgersi a un fisioterapista per eseguire esercizi tesi a recuperare le eventuali abilità fisiche perse e contenere i danni causati dalla malattia.
Di Giuseppe Iorio