Di solito, pensiamo agli animali come a degli esseri viventi di cui noi umani possiamo, se ne abbiamo il desiderio, prenderci cura. E, magari, non abbiamo mai riflettuto sul fatto che un cane, un gatto, un criceto, un cavallo, persino un pesciolino rosso, possono offrirci, a loro volta, un valido contributo nel migliorare il nostro stato di salute psico-fisica.
Ippocrate, il più famoso medico dell’antichità, aveva già intuito che gli animali potessero esercitare influenze benefiche sugli esseri umani. Difatti, il medico greco suggeriva lunghe cavalcate come rimedio per combattere l’ansia e l’insonnia.
Gli odierni studi sul valore terapeutico degli animali hanno avuto inizio nel 1953, quando lo psichiatra Boris Levinson notò che la presenza del suo cane sembrava avere effetti positivi su un bambino autistico, facilitando la comunicazione col giovane paziente. Così, Levinson iniziò a studiare con molta attenzione gli effetti positivi che gli animali avevano sui pazienti colpiti da patologie psichiatriche.
A partire dalle sue osservazioni, si sono moltiplicati gli studi tesi a indagare sul ruolo degli animali nel trattamento di numerosi disturbi di natura sia psichica che fisica, tanto che oggi esistono forme di terapia che prevedono l’interazione tra paziente e animale per curare soggetti autistici o affetti da handicap motori e, più in generale, persone con disabilità fisiche e psichiche.
Questo approccio terapeutico è noto come “Pet Therapy” o, più propriamente, “Terapie Assistite dall’Animale” (TAA). Anche il nostro Paese, a partire dal 2003, ha riconosciuto la validità scientifica delle terapie con animali.
I principali benefici per la salute attribuiti all’ordinaria interazione con animali domestici
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che possedere un animale domestico e interagire con esso consente di conservare uno stato di salute generale migliore. Questo dato pare confermato da alcune stime emerse durante la conferenza mondiale sulle interazioni uomo-animale. Secondo tali stime, coloro che possiedono un animale domestico hanno bisogno di minori visite mediche (il 20% in meno) rispetto a coloro che non ne possiedono.
Uno studio condotto presso l’Università di Buffalo ha testato gli effetti degli animali domestici, soprattutto cani e gatti, sui valori di pressione arteriosa degli individui che se ne prendevano cura. Dopo aver seguito per sei mesi un gruppo di volontari, i ricercatori hanno concluso che, in particolare per le donne più anziane, la presenza in casa di un animale domestico al quale badare contribuiva ad abbassare la pressione in modo tutt’altro che trascurabile.
Generalmente, si pensa che la presenza di animali possa favorire l’insorgenza di allergie, dal momento che il sistema immunitario può avere reazioni violente quando si entra in contatto con i loro peli.
Uno studio tedesco, però, suggerisce il contrario. Alcuni ricercatori hanno analizzato oltre ottomila bambini che vivevano in contatto con gatti, e sono giunti alla conclusione che la vicinanza con i felini non comportava rischi di allergie. Anzi, quei bambini che vivevano fin dal primo anno in una casa nella quale erano presenti uno o più gatti correvano rischi molto minori (oltre il 60% in meno) di ammalarsi di asma o di rinite allergica rispetto ai bambini che non erano in contatto con gatti.
Infatti, l’esposizione continua e intensiva agli allergeni degli animali fa in modo che l’organismo del bambino si abitui a tollerarli, in maniera tale da renderli inoffensivi anche in età adulta.
Secondo altri studi, accarezzare e coccolare un animale è utile per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, ridurre i rischi di infarto e per lenire il dolore provocato dalla cefalea.
Benefici forse ancora più significativi sono quelli che gli animali apportano sul piano psicologico. Prendersi cura di un animale può essere un’attività che placa l’ansia e lo stress e che aiuta a sentirsi meno soli. Non mancano le ricerche che hanno dimostrato come l’interazione col proprio animale domestico fosse un valido ausilio per le persone colpite da sindrome depressiva, intervenendo positivamente anche sul loro grado di autostima.
Le Terapie Assistite dall’Animale
Come si ricordava sopra, esistono dei metodi terapeutici veri e propri nei quali il paziente, con l’intervento di un team multidisciplinare, interagisce con l’animale per instaurare con esso un rapporto affettivo ed emozionale capace di alleviare la propria sofferenza fisica e psichica.
Le TAA si sono rivelate efficaci nella cura di pazienti affetti da numerose patologie, come il morbo di Alzheimer, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson. Notevoli benefici sembrano poter ricavare anche le persone con disordini dello sviluppo, quali l’autismo e la sindrome di Down, e con disturbi psichici, come la schizofrenia, i disordini alimentari e i disturbi di personalità.
Di Giuseppe Iorio