
Poker Online
Il Gioco d’Azzardo Patologico può essere definito come una forma di dipendenza che ha serie ripercussioni sul piano psicologico e sulla vita sociale e familiare degli individui affetti da questo disturbo.
Per molto tempo, questo tema è stato più attraente per scrittori (pensiamo al celeberrimo romanzo di Dostoevskij, “Il giocatore”) e registi che non per la psicologia e la psichiatria: il gioco d’azzardo compulsivo è stata considerato alla stregua di un vizio che, in quanto tale, non risultava meritevole di analisi di tipo scientifico clinico.
Il gioco d’azzardo patologico è stato collocato dalla psichiatria ufficiale dapprima nell’ambito dei disturbi affettivi e poi di quelli ossessivo-compulsivi, prima di arrivare agli attuali orientamenti, che classificano questa patologia nell’ambito dei disturbi del controllo degli impulsi. In questa categoria rientrano quelle patologie, come la cleptomania e la piromania, nelle quali il soggetto è incapace di resistere a un impulso oppure a una tentazione impellente.
Secondo alcune stime, il gioco d’azzardo patologico, che colpisce maggiormente i soggetti di sesso maschile anzitutto per ragioni socio-culturali, interessa una percentuale della popolazione mondiale che oscilla tra l’1.5 e il 3%.
Gioco d’Azzardo Patologico: Cause
Le cause alla base dell’insorgenza di questo disturbo sono di natura ambientale e biologica.
Tra le prime, citiamo la pressione sociale, la necessità di fuga e di eccitazione, la volontà di autopunizione, l’ambiente familiare e i suoi valori, la sensazione di poter controllare l’esito del gioco.
Fattori ereditari e deficit del sistema neurotrasmettitoriale della ricompensa vanno invece annoverati tra le cause biologiche.
Gioco d’Azzardo Patologico: Caratteristiche
In primo luogo, dev’essere operata una distinzione tra persone che giocano d’azzardo per passatempo e giocatori patologici. Nel primo caso, infatti, ci si trova di fronte a individui che si dedicano al gioco, in modo occasionale o abituale, al solo scopo di divertirsi e che sono perfettamente in grado di governare i propri impulsi. Viceversa, il giocatore compulsivo non riesce a resistere alla tentazione persistente di giocare grosse somme di denaro, a dispetto dei vari tentativi messi in atto per controllarsi.
In realtà, nell’ambito del gioco d’azzardo, non esiste una linea di demarcazione netta tra una condotta considerata “normale” ed una patologica. Esistono diverse tappe, i cui confini sono sfumati, che portano il soggetto alla perdita progressiva della capacità di autoregolare i propri comportamenti relativi al gioco, tanto da esserne sempre più assorbito.
Secondo il DSM IV (il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), si è in presenza di “comportamento maladattivo legato al gioco d’azzardo” quando sono presenti almeno 4 dei seguenti sintomi:
- coinvolgimento gradualmente crescente nel gioco d’azzardo;
- bisogno di giocare somme di denaro sempre maggiori per mantenere uno stato di eccitazione significativo;
- necessità di giocare subito per rifarsi delle somme perse (inseguimento delle perdite);
- ricorso al gioco come unica fonte di evasione dai problemi e di sollievo rispetto alla propria ansia o ai propri sensi di colpa;
- irrequietezza nelle fasi in cui si prova a smettere di giocare, con conseguente fallimento dei tentativi attuati;
- menzogne ai familiari e agli amici per celare il proprio grado di coinvolgimento nel gioco;
- comportamenti illegali (furti, truffe) per procurarsi il denaro con cui giocare;
- perdita di relazioni affettive oppure di opportunità lavorative o di carriera a causa del gioco;
- affidamento sulle altrui risorse economiche per porre riparo ai danni provocati dal gioco.
Gioco d’Azzardo Patologico: Trattamento
Il trattamento per il gioco d’azzardo patologico prevede diversi programmi di intervento. La terapia farmacologica si basa sia su sostanze che agiscono sul sistema serotoninergico, tra le quali la clomipramina e la fluvoxamina, sia su farmaci stabilizzatori dell’umore con azione anti-impulsiva.
Nel corso degli anni sono stati sviluppati trattamenti psicoterapici di gruppo che talora prevedono anche la presenza dei familiari del soggetto, il quale deve collaborare a partire dal riconoscimento del fatto di trovarsi in una condizione patologica che necessita di cure, spesso protratte nel tempo.
Vi sono, inoltre, gruppi di auto-aiuto (Giocatori Anonimi) che stabiliscono un percorso a tappe per uscire dal problema, fatto di consapevolezza della propria dipendenza, condivisione delle proprie esperienze e impegni ad astenersi dal gioco d’azzardo.
In ogni caso, la terapia deve mirare a modificare non solo il comportamento di gioco, ma anche il substrato cognitivo del soggetto, eliminando dalla sua mente quei pensieri connessi all’idea che il gioco possa, presto o tardi, riservargli una fortuna tale da poter cambiare radicalmente la sua esistenza e risolvere definitivamente i suoi problemi.
Di Giuseppe Iorio