Stare seduti a lungo, un rischio per il cuore

Stare seduti per molte ore ogni giorno rappresenta un rischio per la salute cardiovascolare. La cosa era nota da tempo, ma a ribadire il concetto sono stati gli esperti che si sono ritrovati a Genova dal 31 Marzo al 2 Aprile scorsi, in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec).

I cardiologi hanno fornito dati da non sottovalutare: i lavoratori italiani che trascorrono fino a 8 ore al giorno stando seduti sono il 42% (quasi 15 milioni di persone). Un dato che diventa preoccupante se si pensa che i rischi per la salute del cuore aumentano a partire da una media di 6 ore al giorno trascorse su una sedia; in questo caso, infatti, le probabilità di andare incontro a eventi cardiovascolari quali infarti e ictus crescono del 20% negli uomini e del 40% nelle donne.
Ma non basta: se l’elevato numero di ore di inattività fisica non viene compensato da una qualche pratica sportiva nel tempo libero, le stime fornite dagli esperti prevedono che il rischio di eventi cardiovascolari possa aumentare del 50% negli uomini e addirittura del 70% nelle donne.



Gli esperti riuniti a Genova hanno sottolineato che anche l’importanza dell’alimentazione sembra essere tenuta in scarsa considerazione dagli italiani, che mangiano male, in maniera disorganizzata, trascurando i prodotti tipici della dieta mediterranea e i cibi fondamentali per un’alimentazione salutare. Le cattive abitudini a tavola fanno sì che un italiano su due sia sovrappeso, e che uno su dieci sia obeso.

Un quadro preoccupante

Il quadro che emerge da quanto sin qui detto è allarmante: il 25-30% dei nostri connazionali, spesso senza averne il sospetto, si trova in una condizione di rischio cardiovascolare medio-alto.
Queste percentuali emergono da uno studio discusso durante il Congresso, studio che ha esaminato 837 assistiti di 53 medici di base di tutto il Paese. Ciascun medico ha fornito i dati dei primi 20 pazienti ambulatoriali visitati nel Giugno del 2009. Analizzando i valori relativi a pressione, trigliceridi, colesterolo e glicemia, si è scoperto che il 25-30% dei partecipanti allo studio risultava “borderline” per la maggioranza di tali parametri, quindi a un passo dalla soglia dei valori considerati a rischio.

In qualche caso, le responsabilità della scarsa consapevolezza circa la precarietà della propria salute cardiovascolare sono da attribuire anche ai medici, che non tengono in debito conto la necessità dei loro pazienti di mettere in atto alcune piccole modifiche al proprio stile di vita per prevenire patologie quali ipertensione, diabete o ipercolesterolemia.
Proprio per questo motivo, la Siprec ha ideato due questionari, uno per i medici e uno per i pazienti, che saranno a breve disponibili negli ambulatori dei medici di base. Le dieci domande rivolte al paziente riguarderanno l’età, il consumo di alimenti ricchi di grassi e calorie, lo stress quotidiano, la familiarità di malattie cardiovascolari, e consentiranno di individuare in pochi minuti i soggetti più  a rischio, in modo tale che essi possano intervenire in tempo, rivolgendosi a un cardiologo. Le domande rivolte ai medici rappresentano, invece, una sorta di scheda di valutazione o promemoria da tenere presente quando si visita un paziente.



Alcuni consigli utili

In considerazione di quanto sin qui detto, se trascorrete un gran numero di ore al giorno stando seduti non possiamo che suggerirvi di dedicare alcune ore settimanali a una qualunque forma di attività fisica. Tuttavia, se non avete modo di farlo, dovete comunque trovare il modo di alzarvi dalla sedia e muovervi di tanto in tanto, anche se solo per qualche minuto. Cercate di convincere i vostri colleghi a passeggiare con voi durante la pausa pranzo, optate per le scale invece che per l’ascensore oppure fate qualche esercizio di stretching alla scrivania.
Ma potete muovervi anche quando siete costretti a restare seduti, facendo lavorare gli arti inferiori:  distendete e roteate piedi e caviglie e contraete i polpacci. Movimenti semplici, ma utili per migliorare la circolazione.
Infine, fate in modo da non stare seduti con le gambe accavallate ed evitate biancheria troppo stretta, soprattutto all’inguine, e indumenti attillati, che ostacolano la corretta circolazione del sangue.

Di Giuseppe Iorio



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