Farmaci dopamino-agonisti e gioco d’azzardo

Gioco d'azzardo patologico
E’ noto ormai da anni che i farmaci dopamino-agonisti, usati principalmente per la cura del Morbo di Parkinson, presentano diversi effetti collaterali, tra i quali un irrefrenabile impulso al gioco da casinò. Proprio così, chi ne fa uso, pur essendo stato fino a quel momento totalmente illibato sotto quel punto di vista, può iniziare a sviluppare il cosiddetto “gioco d’azzardo patologico”.



E’ quello che è successo a Paolo Chisci, un commerciante di Carrara oggi in pensione, a cui nel 1999 è stato diagnosticato il Parkinson e prescritta, di conseguenza, una terapia con dopamino-agonisti: in pochi anni ha dilapidato circa 300.000 euro di risparmi passando giornate intere di fronte alle slot-machine, coi gratta e vinci e col videopoker. In precedenza, Chisci garantisce di non aver mai avuto episodi del genere, e quindi decide di denunciare la Asl della Versilia che lo aveva in cura dall’anno della diagnosi, chiamando in causa i farmaci in questione. La Asl, dal canto suo, accusa le aziende produttrici di tali farmaci, perchè a quanto pare nei “bugiardini” di allora tali effetti collaterali non erano menzionati, ma sono stati aggiunti solo nel 2005.
Inoltre i legali del signor Chisci hanno dimostrato che il gioco d’azzardo patologico come conseguenza dell’uso di dopamino-agonisti era già stato rilevato negli anni ’90, anche se tale indicazione non era riportata nelle schede illustrative dei medicinali, e questo dato potrebbe rivelarsi spinoso per le case farmaceutiche.



Attualmente Paolo Chisci fa ancora uso dei farmaci che l’hanno portato alla rovina finanziaria, ma ora è consapevole dei rischi e si tiene ben lontano da eventuali tentazioni che lo inducano ad una ricaduta. Intanto il processo va avanti e i suoi legali calcolano il danno subito dal loro assistito, che non ammonterebbe solo ai 300.000 euro persi alle slot machine, perchè vi è anche un evidente danno morale e all’immagine del loro cliente; in soldoni circa mezzo milione di euro.
Si tratta certamente di un processo interessante, anche per la presenza in causa dei colossi farmaceutici. Ne seguiremo gli sviluppi.



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