La Schizofrenia

La Schizofrenia è una malattia psichica caratterizzata dalla perdita di contatto con la realtà, allucinazioni e deliri.
Il termine “schizofrenia”, che letteralmente significa “scissione della mente”, indica un gruppo di psicosi contraddistinte dalla disgregazione della struttura psichica ed affettiva e dalla destrutturazione della personalità. A seconda dei sintomi prevalenti, è possibile distinguere tra schizofrenia paranoide, disorganizzata, catatonica etc.
Questo disturbo colpisce allo stesso modo soggetti di sesso maschile e femminile. Si stima che circa l’1% della popolazione mondiale soffra di schizofrenia.



Schizofrenia: Cause

Secondo le ipotesi prevalenti, la schizofrenia è provocata da una molteplicità di fattori.
Innanzitutto, questo disturbo ha carattere familiare, in quanto i parenti di primo grado di un soggetto schizofrenico hanno una probabilità del 10% di essere colpiti da questa malattia, mentre, tra i gemelli monozigoti, se uno dei due sviluppa la schizofrenia, il rischio che possa esserne colpito anche l’altro è del 45%.
Altra causa della schizofrenia può essere uno squilibrio nelle reazioni chimiche che avvengono nel cervello e che coinvolgono alcuni neurotrasmettitori (quali la dopamina e il glutammato).
Un ruolo importante nell’insorgenza di questa malattia psichica sembra essere rappresentato da fattori psicologici quali il contesto familiare nel quale si vive e alcune esperienze soggettive.

Schizofrenia: Sintomi

Gli individui affetti da schizofrenia manifestano tre categorie di sintomi: positivi, negativi e cognitivi.

Sono detti “positivi” quei sintomi che comprendono comportamenti psicotici non riscontrabili nelle persone sane, tra i quali:

  • Allucinazioni, cioè percezioni del tutto prive di riscontri nella realtà. Le allucinazioni possono coinvolgere tutti i sensi, ma il tipo più comune nella schizofrenia è rappresentato dalle voci udite dal soggetto, che possono convincerlo a compiere determinate azioni oppure metterlo in guardia da presunti pericoli.
  • Deliri, cioè convinzioni irrazionali ed erronee, del tutto prive di fondamento. Gli individui affetti da schizofrenia paranoide spesso credono di essere vittime di inganni o complotti. In altri casi, il paziente presenta deliri di grandezza e ritiene di essere un famoso personaggio storico o di avere particolari poteri.
  • Disturbi del pensiero, come il cosiddetto “pensiero disorganizzato”, che consiste nella difficoltà di organizzare i pensieri e collegarli logicamente tra loro. Spesso, conversare con i soggetti schizofrenici è difficile proprio perché la carenza di continuità logica nell’ideazione rende molto complicato dare un senso ai loro discorsi.

Sono detti “negativi” quei sintomi relativi ad interruzioni del normale stato comportamentale ed emotivo di un soggetto. Il soggetto schizofrenico manifesta molto spesso un certo appiattimento dell’affettività, appare incapace di esprimere emozioni: la sua mimica facciale è assai ridotta o assente, la sua voce è monotona.
Il paziente tende ad evitare contatti con gli altri, a risultare scarsamente comunicativo anche quando è obbligato ad interagire. Può trascorrere intere giornate senza dedicarsi ad alcun tipo di attività, e spesso trascura persino la propria igiene personale.

Infine, i sintomi cognitivi sono rappresentati dalla ridotta capacità di comprendere e dai problemi di concentrazione e di memoria a breve termine (o memoria di lavoro).

Questa patologia può manifestarsi in modo insidioso, col soggetto che perde progressivamente interesse per il mondo esterno e diviene sempre più solitario ed introverso. In altri casi, invece, la schizofrenia si manifesta in modo improvviso, con un episodio psicotico acuto, come allucinazioni o deliri.



Schizofrenia: Diagnosi e Terapia

La diagnosi si basa sui sintomi manifestati dal soggetto, a seguito di un consulto psichiatrico.
La terapia prevede il ricorso a farmaci antipsicotici (o neurolettici), che mirano a tenere sotto controllo i sintomi positivi, in particolare i deliri e le allucinazioni, ma che risultano meno efficaci per i sintomi negativi.
Di particolare rilievo sono i programmi di riabilitazione psicosociale, che consentono al soggetto di seguire più agevolmente la terapia farmacologica, facendogli comprendere l’importanza di assumere i farmaci, e di gestire meglio la propria malattia, aiutandolo ad affrontare le difficoltà pratiche alle quali va incontro quotidianamente.

Di Giuseppe Iorio



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