Yoga, efficace contro la Fibrillazione Atriale

Ormai, è davvero difficile tenere il conto delle volte in cui la scienza ha riconosciuto alla millenaria disciplina dello yoga rilevanti benefici per la nostra salute.
L’ultima occasione in tal senso è rappresentata dal meeting annuale dell’American College of Cardiology, tenutosi nella città di New Orleans tra il 2 e il 5 Aprile scorsi. Durante il congresso, è stata presentata una ricerca, realizzata presso la University of Kansas Hospital e diretta dal dottor Dhanunjaya Lakkireddy, che ha dimostrato come la pratica regolare dello yoga costituisca un toccasana per chi soffre di fibrillazione atriale, la più comune tre le aritmie cardiache, caratterizzata da irregolarità dell’attivazione elettrica degli atri e, conseguentemente, da battito cardiaco irregolare.
La fibrillazione atriale rappresenta un problema di non poco conto, se si considera che essa determina un aumento sensibile delle complicazioni cardiovascolari e una riduzione della sopravvivenza a distanza.



Il dottor Lakkireddy ha spiegato che lo studio ha inteso confermare precedenti indagini scientifiche grazie alle quali si è stabilito che lo yoga influisce positivamente su diversi fattori di rischio per le malattie cardiache, come la pressione alta, gli elevati livelli di colesterolo nel sangue, l’indurimento delle arterie e lo stress.

Per valutare gli effetti dello yoga sul battito cardiaco, sono stati coinvolti 49 pazienti affetti da fibrillazioni atriali. Il periodo di osservazione è durato 6 mesi: durante i primi tre mesi, i partecipanti hanno potuto continuare a svolgere le loro abituali attività fisiche; nei tre mesi finali, hanno seguito, tre volte a settimana, un programma di yoga della durata di 45 minuti che prevedeva esercizi di respirazione, posture, rilassamento e meditazione.
Inoltre, i soggetti testati hanno risposto a questionari su ansia e depressione, che spesso fanno la loro comparsa nei pazienti alle prese con problemi di fibrillazione atriale.

In sostanza, dai test è emerso che gli episodi di fibrillazione atriale sono calati in modo significativo nei tre mesi durante i quali i pazienti hanno seguito il corso di yoga. Anche gli stati d’ansia e i sintomi di depressione sono risultati meno evidenti a partire dal secondo trimestre.



Naturalmente, considerato l’esiguo numero di soggetti che hanno partecipato allo studio, saranno necessari ulteriori ricerche, capaci di coinvolgere un campione più ampio di persone. Tuttavia, Lakkireddy e il suo team affermano che sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che la pratica regolare dello yoga possa ritenersi un prezioso supplemento, per niente invasivo né dispendioso, alle terapie utilizzate nel trattamento della fibrillazione atriale, in quanto la disciplina di origine indiana migliora la qualità della vita dei pazienti affetti da questa complessa patologia.

 

Di Giuseppe Iorio



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