Un Elisir di lunga vita dall’Isola di Pasqua

L’Isola di Pasqua sembra conservare davvero qualcosa di magico e primordiale sul suo territorio.
Non ci riferiamo, come viene spontaneo pensare, alle enigmatiche statue di pietra (note come “Moai”) che campeggiano su tutta l’isola, bensì a quello che gli scienziati definiscono un potenziale “elisir di lunga vita”.
Difatti, utilizzando una sostanza chimica presente nei batteri che vivono nel suolo dell’Isola di Pasqua, si ottiene la rapamicina (da “Rapa Nui”, nome polinesiano dell’isola), un farmaco che potrebbe aumentare la vita umana di diversi anni.

La rapamicina, da tempo usata come  immuno-soppressore per prevenire le reazioni di rigetto degli organi trapiantati, è stata recentemente sperimentata su alcuni bambini affetti dalla Progeria, o Sindrome di Hutchinson-Gilford. Lo scopo era quello di verificare se la sostanza in questione fosse in grado di rallentare l’invecchiamento precoce determinato da questa terribile patologia.



Che cos’è la Progeria?

I bambini colpiti dalla progeria, che si manifesta a partire dai primissimi anni di vita, assumono le caratteristiche estetiche tipiche delle persone di età avanzata (calvizie, rughe, cute atrofica e sottile) e vanno incontro ai disturbi che colpiscono comunemente gli anziani, come l’artrosi, l’osteoporosi e l’aterosclerosi.
La vita media dei pazienti affetti dalla progeria supera molto raramente i 10-15 anni di età, e la causa prevalente di morte è rappresentata da infarti e ictus.
Questa patologia è dovuta all’azione di una proteina, la progerina, che danneggia le cellule del corpo, provocando l’invecchiamento prematuro.

Gli studi scientifici

In base ai test effettuati dai ricercatori della Harvard Medical School, tra i quali il celebre genetista Francis Collins, la rapamicina si è dimostrata efficace nel bloccare il processo di invecchiamento progressivo delle cellule dei pazienti affetti da progeria. Il buon esito delle sperimentazioni rende gli esperti ottimisti sulla possibilità che il farmaco in questione possa esercitare le sue doti rigeneranti anche sulle cellule delle persone sane.
Il dottor Dimitri Krainc, uno degli autori dello studio, sottolinea che la rapamicina, grazie alla sua capacità di contrastare l’accumulo di progerina,  sembrerebbe poter favorire l’eliminazione delle scorie da parte del nostro organismo, con effetti decisamente positivi sulla durata delle nostre cellule e dei nostri organi, tanto che la vita di chi assume la sostanza potrebbe prolungarsi di oltre dieci anni.



Del resto, già in passato questa sostanza aveva dimostrato la sua capacità di incrementare la longevità di alcuni topi sottoposti a sperimentazione.
Uno studio realizzato presso la University of Texas Health Science di San Antonio,  pubblicato sulla rivista Nature nel 2009, ebbe risultati davvero sorprendenti: la vita dei roditori ai quali era stata somministrata della rapamicina si era allungata tra il 28 e il 38%.

Questo dato aveva spinto uno degli autori della ricerca, il dottor Arlan G. Richardson, a dichiarare quanto segue: «Lavoro a questo filone di ricerca da 35 anni, eppure mai mi ero trovato così vicino a una pillola che contrastasse gli effetti del trascorrere degli anni come in questo caso».

In casi simili, naturalmente, la cautela è d’obbligo. E, prima di poter rendere ufficiale la scoperta di un vero elisir di lunga vita capace di regalarci diversi anni di vita in più, saranno necessarie ulteriori conferme sperimentali.

Di Giuseppe Iorio



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