La Vitiligine è una malattia della pelle caratterizzata dalla formazione di chiazze cutanee biancastre, la cui comparsa è originata da un cattivo funzionamento dei melanociti, le cellule dell’epidermide responsabili della produzione di melanina (il pigmento al quale si deve il colore della pelle).
Secondo alcune stime, questa dermopatia colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, indipendentemente dal sesso e dall’etnia, e si presenta prevalentemente in soggetti di età compresa tra i 20 e i 40 anni.
La vitiligine non è una patologia pericolosa né contagiosa, ma ha riflessi importanti sul piano psicologico e può influenzare negativamente la vita sociale del soggetto colpito per via dei danni estetici che essa provoca.
Inoltre, chi è affetto da vitiligine deve prestare grande attenzione all’esposizione ai raggi solari, in quanto il rischio di scottature sulle zone colpite dalla malattia, prive di melanina, è particolarmente elevato.
Tuttavia, utilizzando creme con filtri solari ad alta protezione ed esponendosi al sole gradualmente per evitare l’insorgenza di eritemi, l’esposizione della pelle ai raggi solari giova al soggetto, tanto che ormai tutti i dermatologici la suggeriscono.
Vitiligine: Cause
Le cause dello sviluppo della vitiligine non sono del tutto note.
Numerose ricerche hanno dimostrato che esiste una predisposizione genetica verso questa dermopatia. Molti studiosi la classificano nella categoria delle patologie autoimmuni: i melanociti verrebbero sostanzialmente attaccati da autoanticorpi prodotti dal sistema immunitario.
In diversi casi, la vitiligine resta allo stato latente per alcuni anni e si manifesta poi in presenza di agenti scatenanti, come terapie farmacologiche, malattie virali o fattori di origine psichica (traumi psicologici, stress, ansia).
Vitiligine: Sintomi
Questa dermopatia si manifesta, come ricordato, con la comparsa di macchie biancastre sulla pelle, di solito caratterizzate da contorni ben definiti che evidenziano in modo netto il contrasto di colore con la cute circostante.
Sebbene la vitiligine possa interessare tutti i distretti cutanei del corpo, essa tende a colpire principalmente viso, mani, gomiti, ginocchia, collo, torace, addome, caviglie e area genitale.
In circa un terzo degli individui affetti da questa malattia, si presenta prurito a livello delle chiazze, che costituisce un segnale preoccupante, in quanto indice di un probabile peggioramento della dermopatia.
Vitiligine: Terapia
Non esistono terapie definitive per la vitiligine, ma solo trattamenti che mirano a limitare le manifestazioni cutanee della patologia. Fino a qualche anno fa, la cura maggiormente utilizzata era la fototerapia con raggi ultravioletti di tipo A (UVA), ai quali si veniva esposti dopo la somministrazione di medicinali fotosensibilizzanti.
Oggi, invece, questa tecnica è stata sostituita da un rimedio considerato di gran lunga più efficace e sicuro: la fototerapia con raggi ultravioletti di tipo B (UVB). Questi raggi sono capaci di stimolare i melanociti delle zone colpite dalla dermopatia e garantiscono una percentuale di ripigmentazione della cute alquanto elevata.
Se le altre forme di terapia non hanno avuto risultati positivi e la malattia è piuttosto stabile, è possibile effettuare un microautotrapianto, che consiste nel prelievo di piccoli frammenti di cute sana dallo stesso paziente per trapiantarli nelle aree interessate dalla malattia.
Infine, per mimetizzare gli inestetismi provocati dalla vitiligine, in particolare le macchie che interessano il viso, si può far ricorso al camouflage, detto anche “trucco terapeutico”, utilizzando dei cosmetici dotati di forte azione coprente.
Di Giuseppe Iorio