Ascoltare una normale conversazione, una canzone del nostro cantante preferito o i rilassanti suoni della natura sembra una cosa semplice, ma approfondendo l’argomento possiamo renderci conto che le strutture preposte a questa funzione si muovono in maniera tanto coordinata quanto delicata.
Un onda di pressione acustica viene convogliata dal timpano e dal condotto uditivo esterno dove viene già in parte amplificata, farà vibrare il timpano che muoverà la catena degli ossicini spostando la patina della staffa in rapporto con la finestra ovale, la pressione a sua volta generata metterà in movimento il liquido perilinfatico presente nella coclea, spostando delle cellule sensoriali specializzate nella trasformazione dell’onda pressoria in un impulso nervoso che viaggiando attraverso il nervo acustico giungerà alla corteccia.
Tutto questo ( e in poche parole ) solo per renderci conto che è arrivato uno di quei numerosi suoni che ci bombardano quotidianamente.
Ma cosa succede se la stimolazione sonora supera la capacità di accumulo e trasduzione di questo sistema?
Se uno stimolo acustico di almeno 125 dB (decibel) giunge all’orecchio per una durata di almeno 200 msec, il soggetto avvertirà una sintomatologia dolorosa all’orecchio, forte ipoacusia, acufeni, vertigini fino, nei casi più gravi, alla sordità e si sentirà per qualche minuto un pò stordito.
Ci sarà un danno acuto da stimolazione sonora con deficit percettivi zonali per le frequenze più elevate, e una guarigione completa si avrà raramente.
Potrà sembrare strano ma, spesso la testa riesce a proteggere l’orecchio controlaterale, mantenendolo intatto.
Permanere a lungo a contatto con un inquinamento acustico intenso – anche se non acuto, come quando si arriva a 125 dB – specie quando si è obbligati per motivi di lavoro, come nel caso di falegnami, carpentieri, cantanti ecc. causerà un danno progressivo, di cui non sempre è possibile accorgersi in tempo, in quanto la patologia si manifesta in maniera subdola.
Nei primi 15-20 giorni, alla fine del turno lavorativo si avvertirà già una sintomatologia, con acufeni, cefalea e senso di intontimento, che però porta il soggetto ad abituarsi velocemente, tanto da non avvertire alcuna sintomatologia nel corso degli anni successivi, sottovalutando in questo modo la propria salute uditiva.
Purtroppo anche se molto lentamente, il paziente tenderà a perdere una quota di udito a partire dalle frequenze più elevate, così sarà difficoltoso sentire il tono acuto del campanello della porta o il ticchettio dell’orologio.
Se non si pone rimedio, anche la semplice comunicazione verbale inizierà ad essere deficitaria, fino a livelli di sordità abbastanza grave.
Di Donatello Concordia