Tè Nero, benefico per la nostra salute quanto il Tè Verde.

Foglie di Tè Verde

Foglie di Tè Verde

Di solito, quando leggiamo di nuove ricerche scientifiche che si sono interessate ai benefici del tè, il riferimento è quasi sempre al Tè verde, del quale sono state esaltate le notevoli virtù salutari sul nostro organismo. Poche settimane fa, però, la dottoressa Carrie Ruxton, una dietologa freelance, ha voluto sfatare il mito del tè verde dalle colonne del Daily Mail.

La Ruxton, infatti, ha parlato al quotidiano inglese di una sua ricerca, già pubblicata sulla rivista Network Health Dieticians, rivelando che, in base ai dati da lei esaminati, i benefici assicurati dal Tè nero sarebbero sostanzialmente gli stessi che procura il tè verde.

Una conclusione che, a ben guardare, non dovrebbe sorprendere più di tanto, se si considera che il tè nero e il tè verde provengono dalla stessa pianta, la Camelia Sinensis, e che le differenze tra le due tipologie della bevanda più diffusa al mondo (dopo l’acqua, naturalmente) sono dovute solo ai diversi processi di lavorazione cui vengono sottoposte le foglie.



In sostanza, per ottenere il tè nero, quello che beviamo usualmente in Occidente, le foglie vengono scaldate all’aria per un giorno, poi arrotolate e fatte fermentare presso luoghi umidi. Il tè verde, invece, si ottiene dalle foglie lavate a vapore e immediatamente seccate per impedirne la fermentazione, un processo che sottrae al tè parte dei principi attivi contenuti nelle foglie.
Quindi, il tè verde contiene, rispetto al tè nero, maggiori quantità di catechine e altri polifenoli in quanto le foglie utilizzate per preparare la bevanda non sono state sottoposte a fermentazione, conservando pressoché inalterate le proprie doti antiossidanti.

Ebbene, lo studio revisionale realizzato dalla dottoressa Ruxton sembra smentire quanto abbiamo riferito poco sopra in merito al più abbondante contenuto di sostanze antiossidanti presenti nel tè verde.
Secondo la dietologa britannica, il tè nero non avrebbe nulla da invidiare a quello verde per quanto riguarda la riduzione del rischio di sviluppare carie dentali, diabete e cancro. Stessa osservazione vale per quanto riguarda gli effetti della bevanda sulla salute cardiovascolare: entrambi i tipi di tè migliorano la funzione vascolare e riducono i rischi di ictus.

Conclusioni che si allineano a quelle fornite da alcuni ricercatori della celebre UCLA (University of California, Los Angeles) un paio di anni fa. Gli studiosi americani, infatti, analizzando alcune ricerche precedenti, affermarono che, bevendo tre tazze di tè al giorno, a prescindere dal fatto che si trattasse di tè verde o nero, i rischi di ictus si riducevano del 21%.



La ricerca della dottoressa Ruxton è stata condotta per conto del Tea Advisory Panel, un comitato di esperti che fornisce informazioni obiettive sui benefici che derivano dal consumo di tè.

In definitiva, non possiamo che suggerirvi di acquistare sempre del tè che, al di là della tipologia, sia di qualità. E possibilmente in foglie, in modo da avere una bevanda più gustosa e salutare. Lo raccomandava anche George Orwell che, in un suo articolo sul modo corretto di preparare una tazza di tè apparso nel 1946 sull’Evening Standard, scriveva: “Il tè va messo direttamente a contatto con la teiera. Niente sacchetti o altri espedienti che lo imprigionino”.

Di Giuseppe Iorio



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