La Tendinite è il processo infiammatorio che coinvolge i tendini, le strutture fibrose che legano i muscoli alle ossa.
Nel corpo umano vi sono ben 267 tendini. Si tratta di strutture anatomiche che permettono il movimento trasmettendo alle ossa la forza generata dalle contrazioni muscolari.
I tendini maggiormente soggetti alle infiammazioni sono quelli che vengono stimolati più spesso durante l’attività fisica, quindi la tendinite colpisce di frequente ginocchia, gomiti e spalle, manifestandosi con dolore, gonfiore e diminuzione della funzionalità della zona infiammata.
Tendinite: Cause
Generalmente, l’infiammazione è determinata da una serie di microtraumi provocati da movimenti ripetuti che gravano sulla stessa articolazione e da sforzi eccessivi compiuti durante lo svolgimento di attività sportive.
Particolarmente a rischio di tendinite sono coloro che riprendono una data attività fisica dopo un periodo di pausa dovuto ad un infortunio, ragion per cui è sempre opportuno riprendere l’attività in modo graduale.
Inoltre, nel lungo periodo, vanno soggetti a questa patologia coloro che adottano una postura scorretta. Infine, la tendinite può essere connessa a malattie sistemiche come la gotta, l’artrite reumatoide, l’ipercolesterolemia e l’insufficienza renale.
Tendinite: Sintomi
Il sintomo principale di questa patologia è rappresentato da dolore localizzato nella zona in cui si trova il tendine infiammato. La sensazione di dolore diventa più accentuata quando si esercita una pressione nell’area interessata oppure quando si compiono movimenti che coinvolgono il tendine colpito dall’infiammazione.
La tendinite cronica può causare l’edema delle guaine tendinee, con conseguente comparsa di bruciore e gonfiore.
Durante lo svolgimento di attività fisiche, il dolore può manifestarsi solo quando si inizia il riscaldamento, per poi scomparire durante il training e presentarsi, in modo ancora più acuto, al termine della prestazione sportiva. Pertanto, è essenziale sospendere immediatamente la seduta di allenamento non appena si percepisce dolore.
Tendinite: Diagnosi
La diagnosi viene effettuata attraverso un esame clinico approfondito e l’anamnesi del paziente. La risonanza magnetica permette di verificare quali siano le cause dell’infiammazione e di valutare l’estensione della lesione.
Tendinite: Terapia
La tendinite non dev’essere assolutamente sottovalutata: sottoporre a sforzi ulteriori il tendine infiammato, oltre ad incrementare il dolore, aumenta anche il rischio che il tendine possa rompersi.
Pertanto, bisogna mettere subito a riposo l’articolazione dolente e, in caso di dolore improvviso e intenso, applicarvi anche del ghiaccio, nell’attesa di farla esaminare dallo specialista.
Per ridurre il dolore, si può far ricorso a farmaci antinfiammatori o ad infiltrazioni di corticosteroidi. Terminato il periodo di immobilizzazione, occorre recuperare la mobilità attraverso esercizi di riabilitazione che possano rinforzare le fibre appena rigenerate.
Se i tendini non rispondono bene alla riabilitazione, oppure in caso di lesioni complete, può rendersi necessario un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti infiammati o i depositi di calcio.
Tendinite: Prevenzione
Per prevenire la tendinite, è essenziale effettuare un adeguato riscaldamento e degli esercizi di stretching prima dell’attività sportiva e al termine della stessa.
Fondamentale, inoltre, mantenere una postura corretta anche mentre si cammina o quando si è al lavoro. In particolare, per evitare che le mani possano essere colpite dalla tendinite o dalla sindrome del tunnel carpale, coloro che trascorrono molto tempo davanti al pc devono tenere la tastiera leggermente inclinata e digitarvi tenendo mani, polsi e avambracci allineati in posizione diritta.
di Giuseppe Iorio