L’Insonnia è un disturbo del sonno che comporta la difficoltà di addormentarsi o comunque di riposare in maniera soddisfacente.
L’insonnia si può manifestare in modalità differenti, che influiscono sulla quantità e sulla quantità del sonno: in alcuni casi, il soggetto deve attendere molto tempo, spesso ore intere, prima di potersi addormentare (insonnia iniziale); in altri, ci si sveglia troppo presto al mattino (insonnia terminale); in altri ancora, il sonno è caratterizzato da frequenti risvegli notturni (insonnia centrale).
Al di là del modo specifico di manifestarsi, questo disturbo rende la struttura del sonno più instabile, e il soggetto non riesce ad avere un riposo realmente ristoratore.
L’insonnia è un problema molto diffuso: secondo recenti stime, nel nostro Paese, il 34.5% della popolazione ha problemi con il sonno almeno tre volte a settimana.
Insonnia: Cause
L’insonnia può avere diverse cause. Può essere dovuta ad un periodo complicato per il soggetto, che deve affrontare eventi e situazioni particolarmente preoccupanti. Ma, alla base del problema, può anche esserci un disturbo psichico, come l’ansia o la depressione. Generalmente, chi soffre di ansia tende ad avere difficoltà ad addormentarsi, mentre chi soffre di depressione tende a svegliarsi nelle prime ore del mattino.
Tra le cause ulteriori di insonnia, possono essere annoverati l’eccessivo consumo di sostanze eccitanti, come alcol e caffè, l’assunzione prolungata di determinati farmaci, oppure alcuni disturbi fisici, ad esempio problemi respiratori o crampi alle gambe.
Insonnia: Sintomi
L’insonnia, specialmente se di lunga durata, può provocare irritabilità, ansia, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria e una sonnolenza diurna che determina una minore efficienza fisica e un calo di rendimento sul lavoro.
Insonnia: Terapia
Il medico deve valutare la strategia terapeutica più indicata per il singolo caso. Per alcuni pazienti, il problema può essere risolto semplicemente adottando piccoli accorgimenti capaci di migliorare la cosiddetta “igiene del sonno”, come andare a letto ed alzarsi in orari regolari, fare un bagno caldo prima di coricarsi, evitare cibi pesanti, alcolici e bevande contenenti caffeina di sera.
In altri casi, è necessario far ricorso ad una terapia farmacologica. I farmaci più usati per il trattamento di questo disturbo sono le benzodiazepine, che si differenziano tra loro a seconda dell’emivita, cioè del tempo di permanenza dei principi attivi nell’organismo. Le benzodiazepine a lunga durata sono adatte per l’insonnia terminale, quelle a emivita breve, invece, sono adatte a chi soffre di insonnia iniziale, perché conciliano il sonno rapidamente.
Esistono poi altre molecole, come lo zopiclone, che hanno minori effetti collaterali rispetto alle benzodiazepine (in particolare, la sonnolenza diurna) e che inducono un sonno piuttosto simile a quello fisiologico.
Infine, vi sono delle specifiche terapie comportamentali capaci di creare delle condizioni ideali per favorire il sonno. Tra queste, possiamo citare il rilassamento condizionato con metronomo, nel quale il soggetto ascolta i battiti di un metronomo e vi associa delle istruzioni verbali, il rilassamento muscolare progressivo, che consiste nel contrarre determinati muscoli, mantenerli in tensione e registrare mentalmente le sensazioni provate, la desensibilizzazione, metodo attraverso il quale si mira a decondizionare gradualmente il paziente rispetto agli stimoli potenzialmente disturbanti, e varie tecniche di rilassamento mentale.
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Di Giuseppe Iorio
L’insonnia è strettamente legata allo stress, alle preoccupazioni. Per cui credo che, in molti casi, sia importante risalire alle cause delle nostre preoccupazioni, cercare di risolverle e cercare anche dei metodi per rilassarsi durante la giornata. Un periodo ho sofferto di insonnia, ho evitato di ricorrere subito a farmaci e ho cercato di tranquillizzarmi e fare una vita più sana e serena. Con ciò non voglio dire che i farmaci non servano, ma che, se si può, secondo me, è meglio prima provare a rimuovere, o a vivere con serenità, la causa dell’insonnia…per dormire naturalmente! Se poi il disturbo è patologico, conviene rivolgersi ad un medico.