L’Ictus è un evento vascolare causato dall’ostruzione oppure dalla rottura di un’arteria cerebrale. Le conseguenze dell’ictus dipendono dalla zona del cervello interessata dal mancato afflusso di sangue. Quindi, a seconda dei casi, in seguito ad un ictus possono risultare compromesse diverse funzioni cognitive, ma può anche sopraggiungere il coma e la morte.
Nei Paesi occidentali, l’ictus costituisce la terza causa di morte. I soggetti maggiormente colpiti sono le persone di mezza età e gli anziani, con un’incidenza che aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età.
In Italia, l’ictus provoca il 10-12% dei decessi registrati durante l’anno.
Ictus: Cause e Fattori di Rischio
Un’elevatissima percentuale di ictus (l’85-90%) ha origine ischemica ed è causata da trombi, cioè da coaguli che aderiscono alle pareti arteriose e che ostacolano il flusso ematico, oppure da emboli, ovvero grumi di sangue che si staccano dalla parete in cui si erano formati e che possono raggiungere un’arteria cerebrale, ostruendola.
Meno frequenti sono gli ictus emorragici (10-15%), provocati da un’emorragia cerebrale.
Sono diversi i fattori che aumentano il rischio di ictus. Tra di essi, vanno ricordati l’aterosclerosi, che restringe il lume arterioso e determina la formazione di trombi, l’ipertensione, che indebolisce le pareti delle arterie, l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, il fumo di sigaretta, l’alimentazione poco sana e l’attività fisica scarsa o assente.
Ictus: Sintomi
I sintomi tipici dell’ictus sono:
- paralisi completa o parziale;
- confusione mentale;
- capogiri e forte emicrania;
- difficoltà nel parlare;
- perdita dell’equilibrio e della coordinazione;
- riduzione della vista.
Se i sintomi scompaiono entro 24 ore, si è in presenza di un attacco ischemico transitorio (TIA), che costituisce un segnale d’allarme, perché rivela che una parte dell’encefalo riceve una insufficiente quantità di sangue, e che, di conseguenza, può rappresentare il preavviso di un ictus.
Ictus: Diagnosi
Per formulare la diagnosi di ictus, spesso è sufficiente la valutazione obiettiva del paziente. Le indagini strumentali più utilizzate per confermare la diagnosi e per verificare la natura dell’ictus (se ischemico oppure emorragico) e l’estensione del danno cerebrale sono la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica nucleare (RMN) del cranio.
Ictus: Terapia
Il trattamento immediato, che va effettuato in un reparto di terapia intensiva, dipende dal tipo di ictus.
Per l’ictus emorragico bisogna intervenire con agenti iperosmotici per ridurre l’edema cerebrale. Inoltre, occorre sostenere la pressione arteriosa, che può essere soggetta ad un calo repentino, e le altre funzioni vitali. Il trattamento chirurgico di questo tipo di ictus è indicato nei casi in cui l’emorragia sia abbondante e vi siano malformazioni o aneurismi cui è possibile accedere chirurgicamente.
Negli ictus provocati da trombi si può far ricorso alla trombolisi, cioè alla riduzione del trombo tramite sostanze in grado di scioglierlo.
In seguito, al paziente sono necessari interventi di riabilitazione di tipo sia fisico, per ripristinare il movimento e la sensibilità, sia neurologico, per recuperare le funzioni cognitive compromesse.
di Giuseppe Iorio