Le donne affette da celiachia sembrano essere particolarmente esposte al rischio di depressione e di disordini alimentari. È questa la conclusione di una ricerca realizzata da un team di studiosi americani provenienti dalla Pennsylvania State University, dalla Syracuse University e dalla Drexel University, coordinata dal professor Josh Smyth e pubblicata sulla rivista scientifica “Chronic Illness”.
Attraverso un sondaggio inviato via web a 177 donne americane alle quali era stata diagnosticata la patologia, i ricercatori hanno voluto verificare in che modo la celiachia interferisse con la vita quotidiana delle persone che ne sono affette.
Come noto, il morbo celiaco è una malattia autoimmune che consiste in un’intolleranza permanente al glutine e che si manifesta con sintomi quali dolori addominali, inappetenza, diarrea cronica, nausea, vomito, dolori articolari.
Questa patologia richiede una scrupolosa attenzione alla propria dieta, dalla quale devono essere completamente esclusi gli alimenti che contengono glutine, un compito non sempre semplice da realizzare.
In primo luogo, gli studiosi americani hanno potuto appurare che le donne più meticolose nell’evitare i cibi contenenti glutine risultavano meno soggette allo stress e ai sintomi della depressione rispetto alle partecipanti che non riuscivano ad essere sempre così attente a quel che mangiavano.
Un dato piuttosto prevedibile, in quanto le pazienti che non sono in grado di gestire al meglio il morbo celiaco accusano diversi disturbi fisici che si traducono in maggiore stress e più alti tassi di depressione.
Quello che però interessava maggiormente ai ricercatori era verificare se le donne affette da celiachia corressero maggiori rischi di andare incontro a disordini alimentari e a sintomi di depressione rispetto alla popolazione generale. E, a giudicare dai dati emersi dai questionari, le cose sembrano stare proprio così.
Le donne celiache, infatti, risultano maggiormente esposte a problemi relativi alla propria immagine corporea, al proprio peso e alla propria forma fisica rispetto a chi non soffre di questa malattia.
Fenomeno del tutto comprensibile, secondo il dottor Smyth, dato che un individuo affetto da celiachia deve costantemente controllare, sin nei minimi dettagli, tutto quanto contenuto negli alimenti da consumare e che persino un banale invito a cena fuori può diventare una fonte di stress.
Il dottor Smyth sottolinea, inoltre, che i pazienti ai quali è stato diagnosticato il morbo celiaco dovrebbero essere informati immediatamente circa le difficoltà concrete che incontreranno nella vita di tutti i giorni e che si dovrebbero fornire loro delle strategie per gestire al meglio la patologia.
Difatti, secondo lo studioso americano, affrontare gli aspetti psicologici, sociali e comportamentali della celiachia è essenziale per influenzare positivamente gli esiti della malattia ed assicurare ai pazienti il maggior benessere possibile.
di Giuseppe Iorio