Alla lista dei diversi danni alla salute provocati dal fumo va aggiunta una nuova voce: declino cognitivo. Difatti, uno studio realizzato dallo University College London e pubblicato sulla rivista “Archives of General Psychiatry” ha stabilito che il fumo, a lungo termine, causa il deterioramento della memoria e delle altre capacità cognitive.
Per poter verificare l’eventuale esistenza di una relazione tra fumo e declino cognitivo, i ricercatori hanno esaminato i dati contenuti in un rapporto intitolato “Whitehall II cohort study”, nel quale erano state raccolte informazioni relative a 7236 persone (5099 uomini e 2137 donne) con un’età media di 56 anni al momento dell’inizio dell’indagine, durata 25 anni.
Analizzando i dati, gli studiosi hanno evinto che il declino cognitivo risultava più marcato tra i fumatori rispetto a coloro che non fumavano. Il fenomeno si è rivelato più evidente negli uomini che non nelle donne. In particolare, i ricercatori hanno stimato che il cervello di un uomo che fuma appare più vecchio di 10 anni rispetto a quello di un coetaneo non fumatore.
Inoltre, sebbene il decadimento delle funzioni cognitive fosse più accentuato nei soggetti che hanno continuato a fumare durante il periodo di follow-up, anche chi aveva smesso di fumare nei 10 anni precedenti all’inizio del test andava incontro ad un declino cognitivo non trascurabile.
Gli autori della ricerca sottolineano che la relazione tra il fumo e la minor efficienza delle capacità cognitive potrebbe essere persino sottostimata per via del maggior rischio di morte e di abbandono dell’esperimento tra i soggetti che fumano.
I motivi per smettere di fumare, oltre a quello di salvaguardare più a lungo la propria lucidità mentale, sono molteplici. Il fumo incrementa sensibilmente il rischio di malattie cardiovascolari e quello di andare incontro ad enfisema polmonare e tumori delle vie respiratorie.
Inoltre, fumare influenza negativamente la capacità respiratoria e l’ossigenazione, con la conseguenza che le prestazioni fisiche risultano molto meno brillanti.
Infine, anche l’aspetto estetico ne risente: la pelle assume un colore spento ed invecchia precocemente, mentre i capelli perdono lucentezza e vitalità.
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di Giuseppe Iorio
è importante ricordarsi di quanto sopra, grazie