Neanche il grande Stive Jobs riuscì a salvarsi e, considerato il personaggio, avrà avuto al suo seguito i migliori luminari degli USA. Pare abbia provato anche tecniche di medicina alternativa, che i maligni dicono abbiano rallentato le più utili terapie tradizionali.
In realtà il tumore al pancreas è una “brutta bestia”, qualunque sia la terapia medica utilizzata, ad oggi più del 90% dei pazienti muoiono, configurandola quasi come una condanna a morte più che una malattia.
Ne esistono sostanzialmente di due tipi: quelli del pancreas esocrino e quelli del pancreas endocrino.
Fare una diagnosi è già un grosso problema, poichè pur esistendo la possibilità nella ricerca di alcuni marker immunoistochimici, spesso il decorso è molto veloce, con una sintomatologia che tarda a dare qualche segno.
Per quanto riguarda la variante esocrina per fortuna qualche sintomo d’esordio un bravo clinico lo può riconoscere.
Bisogna tenere conto del fatto che il pancreas è una ghiandola con due funzioni, una esocrina e l’altra endocrina, la porzione esocrina è quella deputata alla produzione di potenti enzimi come capaci di completare la digestione degli alimenti iniziata nello stomaco, scindendo strutture come zuccheri, proteine e lipidi in strutture più semplici ed assorbibili dall’intestino.
La funzione esocrina si trova quasi totalmente in quella che viene chiamata la “testa del pancreas”, che quando viene colpita da un tumore inizia ad ingrandirsi sotto la spinta di quelle cellule che a partenza dai canalicoli pancreatici si moltiplicano attivamente, e a seconda del grado di differenziazione di queste, tendono a creare delle strutture pseudoghiandolari.
Il paziente inizierà ad avvertire la spinta di questa struttura sempre più gonfia con una sensazione di tensione addominale seguita spesso da ittero, dovuto ad un coledoco che si trova nelle vicinanze che tende ad occludersi, in modo da far ristagnare la bile nel fegato e dando la caratteristica colorazione giallastra della pelle e delle sclere.
Quando questo avviene, un bravo medico, oltre a pensare ad una patologia epatica dovrà sempre tener conto di questa pericolosa ghiandola che quando si ammala sono sempre guai.
Sia la diagnosi che la terapia del tumore sono molto difficili da attuare, soprattutto perchè bucare il pancreas con un ago per una semplice biopsia o addiruttura con un bisturi rappresentano un’azione molto invasiva per un organo pieno di delicati e potentissimi enzimi digestivi.
Il tumore del pancreas endocrino è anche più carogna, nasce da cellule situate nel “corpo” e nella “coda”, e per questo da una sintomatologia molto tardivamente, spesso quando è inutile ogni tentativo terapeutico.
Nasce da cellule che hanno funzione endocrina, che normalmente producono ormoni come insulina, glucagone e somatostatina.
Le cellule tumorali tendono a formare isole o cordoni cellulari che riversano il loro contenuto nel sangue, dunque è da presumere ogni volta che c’è uno squilibrio di questi ormoni, si potrà dunque parlare di insulinoma, glucagonoma ecc.
Anche se lentamente, la medicina cerca di fare i suoi passi verso delle terapie migliori, pare che più di altre sia quella chirurgica la più promettente.
Di Donatello Concordia