Chiome folte e pettinature che sfidano la forza di gravità. E’ questa l’immagine simbolo dei giovani del decennio in corso.
Eppure, non per tutti è così. Anzi, quasi un ragazzo su cinque inizia ad avere problemi di capelli sin da giovanissimo. Questa la fotografia che emerge da una ricerca promossa su tutto il territorio nazionale dalla IHRF (International Hair Research Foundation) e realizzata con la collaborazione di oltre 100 dermatologi su un campione di oltre 10 mila soggetti.
I risultati di questo studio rivelano che il 18% degli adolescenti italiani deve fare i conti con fenomeni di caduta dei capelli che si manifestano tra i 12 e 20 anni di età.
Non sorprende particolarmente il fatto che i problemi di calvizie coinvolgano soprattutto i maschi, che rappresentano il 60% dei casi. Probabilmente, però, si apprende con un certo stupore che il 40% dei casi di caduta dei capelli veda protagoniste le ragazze, con una percentuale in netto aumento negli ultimi anni.
Per la maggior parte dei giovani (sia maschi che femmine) interessati dal problema, si tratta di alopecia androgenetica, la forma più diffusa di calvizie, dovuta alla predisposizione ereditaria e all’azione degli ormoni androgeni sui follicoli piliferi del cuoio capelluto. Gli effetti sono noti: produzione di sebo più consistente, capelli più sottili e diradamento progressivo.
Altri fattori che possono incidere negativamente sulla densità della propria chioma, in special modo per le ragazze, sono i disturbi alimentari, il sonno insufficiente e il fumo. Pare invece destinata a cadere una credenza comune, quella secondo la quale il gel sarebbe determinante nella caduta dei capelli; difatti, l’uso eccessivo di gel cosmetici sembra giocare un ruolo molto marginale nel processo di diradamento del cuoio capelluto.
Perdere i capelli provoca dei disagi psicologici spesso gravi, influenzando negativamente la propria capacità di relazionarsi agli altri e la propria autostima, a maggior ragione quando si è molto giovani.
Il 90% dei ragazzi considera il problema della caduta dei capelli prioritario e condizionante, il 60% prova vergogna per quella che percepisce come una notevole menomazione estetica, mentre per il 35% dei giovani alle prese con problemi di capelli la conseguenza è rappresentata dalla riduzione della frequenza scolastica e del tempo trascorso in compagnia degli amici.
Il Prof. Rinaldi, dermatologo di Milano e presidente della IHRF, tiene a sottolineare un punto che considera essenziale: i ragazzi devono sapere che la caduta dei capelli non è una condanna senza appello.
Infatti, secondo Rinaldi, una diagnosi precoce consente di mettere in atto un percorso terapeutico, basato ad esempio sui fattori di crescita naturali o sulla biotecnologia, capace di risolvere il problema nel 90% dei casi.
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di Giuseppe Iorio