Cipolle, riducono il rischio di ictus e infarto

cipolla

Magari non rappresenta la migliore scelta per un alito fresco, ma di sicuro la cipolla è un alimento molto salutare per le sue riconosciute proprietà antibatteriche, diuretiche e depurative.
Ma c’è dell’altro: secondo un recente studio, realizzato dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation, la cipolla si candida a rivestire un ruolo chiave anche per la salute cardiovascolare. Difatti, il diffusissimo ortaggio sembra capace di prevenire la formazione di coaguli nel sangue, riducendo così il rischio di ictus e infarti.




Cipolle

Cipolle

Merito di una sostanza antiossidante chiamata “rutina” (presente anche nelle arance, nelle mele, nel tè verde e in quello nero) della quale era già nota la capacità di rendere il sangue più fluido e favorire così la circolazione sanguigna.

Il dottor Robert Flaumenhaft, che ha coordinato la ricerca, spiega che la rutina è risultata in grado di svolgere una potente azione antitrombotica nel corso dei test effettuati su modello animale.
Lo studioso aggiunge che i coaguli che si formano nelle vene sono ricchi di fibrina, mentre quelli che si formano nelle arterie sono ricchi di piastrine e che la rutina si è dimostrata un agente efficace nel trattamento e nella prevenzione di entrambe le tipologie di grumi. Delle oltre 500 sostanze utilizzate durante la fase sperimentale, infatti, la rutina è stata l’unica in grado di bloccare l’enzima noto come “PDI” (proteina disolfuro isomerasi), rilasciato quando si formano coaguli di sangue nelle vene e nelle arterie.



Il dottor Flaumenhaft conclude affermando che la rutina è un farmaco sicuro ed economico, capace di ridurre la formazione di coaguli di sangue e, dunque, in grado di contribuire a salvare migliaia di vite.
Ed ora che la Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense responsabile della regolamentazione di alimenti e farmaci, ha dato il via libera all’utilizzo della rutina perché ritenuta priva di rischi, nelle prossime ricerche verranno coinvolti anche esseri umani, in modo da poter mettere a punto trattamenti da utilizzare per prevenire infarti ed ictus nei soggetti a rischio.

di Giuseppe Iorio



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