La Sifilide, una delle malattie a trasmissione sessuale più note, è stata considerata per molti secoli alla stregua di una condanna definitiva. Attualmente, la patologia è abbastanza semplice da curare: basta una terapia antibiotica, purché però si intervenga in tempo, altrimenti c’è il pericolo di esporre la propria salute a danni piuttosto gravi.
Nel recente passato, si riteneva che la sifilide fosse stata quasi debellata in Occidente. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, l’incidenza di questa malattia venerea è in costante crescita. La causa della sua ricomparsa è da ricercarsi nei comportamenti sessuali più liberi e nell’aumento di flussi migratori da zone del mondo nelle quali la patologia è molto diffusa (Africa, Europa dell’est, America latina).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che la sifilide colpisca ogni anno 12 milioni di persone, con incidenza molto più alta nella fascia di età compresa tra i 15 e i 40 anni.
Sifilide: Cause
La sifilide è provocata dal batterio Treponema pallidum, che può penetrare nell’organismo tramite le mucose nel corso di un rapporto sessuale. Questa malattia, altamente contagiosa, può anche essere trasmessa dalla madre infetta al feto durante la gravidanza (sifilide congenita).
Sifilide: Sintomi
Di solito, i primi sintomi si presentano 3-4 settimane dopo aver contratto l’infezione. La prima fase della sintomatologia, detta “sifilide primaria”, si manifesta con una piaga rossa indolore, generalmente localizzata a livello degli organi genitali, e si risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana.
La sifilide secondaria si presenta alcune settimane dopo la prima fase ed è caratterizzata da un eritema cutaneo indolore e non pruriginoso, accompagnato da diversi sintomi, come febbre, mal di testa, inappetenza, dolore ai muscoli o alle articolazioni, spossatezza, ingrandimento dei linfonodi.
Anche i sintomi della sifilide secondaria scompaiono spontaneamente entro qualche settimana. In diversi casi, la malattia progredisce verso uno stadio latente, nel quale i sintomi scompaiono del tutto ma l’infezione resta presente.
I sintomi della sifilide terziaria, che possono manifestarsi anche a distanza di 2-3 anni dalla prima fase della patologia, sono molto gravi e consistono in lesioni cutanee, ossee, renali ed epatiche, danni a carico del sistema cardiovascolare, difficoltà di deambulazione e di equilibrio, problemi di vista, confusione mentale.
Sifilide: Diagnosi
Per la diagnosi, occorre effettuare dei test sierologici tesi a rilevare la presenza di anticorpi specifici oppure esaminare al microscopio un campione di tessuto prelevato dalla zona lesa.
Una diagnosi precoce è essenziale per guarire completamente dalla sifilide, ragion per cui è indispensabile rivolgersi immediatamente al proprio medico curante alla comparsa dei primi sintomi.
Quando la diagnosi di sifilide è certa, si rende necessario un controllo sierologico anche per il partner della persona infetta.
Sifilide: Terapia e Prevenzione
Per curare la sifilide si fa ricorso alla somministrazione di penicillina. La terapia ha un dosaggio e una durata variabili a seconda dello stadio nel quale si interviene.
Il paziente, oltre a seguire il trattamento farmacologico, deve anche evitare di avere rapporti sessuali fino alla guarigione completa.
Per quanto concerne la prevenzione, bisogna prestare grande attenzione ai propri comportamenti sessuali. Pertanto, è sempre ottima norma usare il profilattico, soprattutto in caso di rapporti con partner occasionali, rinunciare a contatti di tipo sessuale con persone a rischio ed eseguire uno screening durante il primo trimestre di gravidanza.
di Giuseppe Iorio