
Mirtilli
La fine della stagione estiva e l’inizio dell’autunno rappresentano, per molti, una fase abbastanza critica dal punto di vista dell’umore. Esiste anche un disturbo specifico, noto come SAD (Seasonal Affective Disorder), che tende a manifestarsi proprio quando le giornate si accorciano e l’esposizione alla luce solare si riduce. Quindi, in questo periodo dell’anno, molti di voi potrebbero aver bisogno di un concentrato di buonumore per provare a mettere da parte la tristezza e la malinconia.
Tra le possibili soluzioni, potreste tentare di aumentare il consumo di alcuni cibi dotati di efficacia antidepressiva, come le fragole, i mirtilli, i lamponi, il cioccolato e il tè.
Il suggerimento arriva dal meeting dell’American Chemical Society, svoltosi di recente a Philadelphia. Durante il meeting, è stato presentato uno studio, realizzato dall’Università Autonoma Nazionale del Messico e dal Torrey Pines Institute for Molecular Studies della Florida, che ha svolto un’accurata analisi su ben 1700 sostanze utilizzate come aromi per diversi alimenti. L’analisi ha evidenziato che in alcuni cibi si registrava la presenza di acidi grassi omega 3 capaci di esercitare effetti positivi sull’umore. Questi alimenti, definiti “comfort food” da parte dei ricercatori, contengono dei composti simili all’acido valproico, una sostanza usata in numerosi stabilizzatori dell’umore.
La dottoressa Karina Martinez-Mayorga, coordinatrice della ricerca, afferma che sono i componenti responsabili del sapore del cioccolato, di molte varietà di frutti di bosco e del tè a risultare strutturalmente simili all’acido valproico e a produrre gli effetti positivi sull’umore.
La studiosa messicana specifica, inoltre, che i farmaci impiegati per curare la depressione non sono efficaci per tutti i pazienti, ma solo nel 50-60% dei casi, e provocano svariati effetti collaterali. Ragion per cui è importante mettere a punto una nuova generazione di farmaci composta da ingredienti naturali e privi di rischi per chi li assume.
Secondo la dottoressa Martinez-Mayorga, le molecole individuate dal suo team potranno essere impiegate non soltanto nei farmaci ma anche come ingredienti di bevande e di integratori alimentari capaci di influenzare positivamente l’umore.
Gli studiosi dei due istituti continueranno la loro indagine allo scopo di individuare ulteriori modulatori dell’umore in altri cibi, con la speranza di identificare altre sostanze in grado di stabilizzare l’umore, di migliorare l’attenzione e la memoria e, più in generale, di rendere più efficienti le funzioni cognitive.
Infine, la dottoressa Martinez-Mayorga ricorda che le persone affette da sindrome depressiva non possono certo pensare di sostituire i farmaci loro prescritti semplicemente con tè, cioccolato e frutti di bosco. I comfort food, naturalmente, possono funzionare solo per coloro che non soffrono di disturbi specifici e che attraversano delle fasi temporanee di calo dell’umore.
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di Giuseppe Iorio