Smettere di fumare non è un’impresa semplice: terapie farmacologiche, tecniche di decondizionamento mentale, agopuntura, fitoterapia, sono tutti metodi dotati di una certa efficacia ma non sempre risolutivi. E così, gli studi che forniscono conferme dei gravi pericoli per la salute provocati dal fumo sono sempre utili per incrementare le argomentazioni che un dottore potrebbe sviluppare nel tentativo di convincere un proprio paziente a dire addio alle sigarette.
Una ricerca realizzata dalla Feinberg School of Medicine della Northwestern University di Chicago, negli Stati Uniti, e pubblicata sulla versione online della rivista “Cancer Causes and Control” ha dimostrato che i fumatori di mezza età sono fortemente più esposti al rischio di morire di cancro rispetto ai loro coetanei non fumatori.
La differenza è di quelle che lasciano sconcertati: per i fumatori di sesso maschile di 45 anni, il rischio di sviluppare un cancro e morire a causa della patologia sono superiori del 75% rispetto a quelle degli uomini della stessa età che non fumano; per le fumatrici di 45 anni, la possibilità di un cancro fatale aumenta del 64% rispetto al rischio corso dalle donne delle stessa età che non fumano.
Secondo il dottor Donald M. Lloyd-Jones, uno degli autori dello studio, il vizio del fumo riveste un ruolo enorme nel determinare lo stato di salute delle persone, e la ricerca svolta da lui e dai suoi collaboratori dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme per i fumatori, in particolare per quelli di mezza età, soprattutto se fumano da decenni.
Il dottor Andrew Gawron, autore principale della ricerca, afferma che potrebbe risultare sorprendente venire a sapere che il cancro ai polmoni non è l’unico tipo di cancro che provoca la morte delle persone che fumano. Secondo i dati esaminati dal suo team, i fumatori di 45 anni sono particolarmente esposti al rischio di morire a causa di diversi tipi di tumore e muoiono mediamente molto prima rispetto ai non fumatori.
I ricercatori hanno poi eseguito dei confronti relativi alla mortalità a causa di tumori tra persone che fumano e non fumatori anche con riferimento all’età di 55, 65 e 75 anni. In sostanza, con l’avanzare dell’età, per i fumatori aumentano le probabilità di morire per altre cause comunque associabili al fumo, come ad esempio le patologie cardiovascolari, piuttosto che per via del cancro.
Il dottor Gawron conclude affermando che questi dati preoccupanti dovrebbero essere tenuti presenti dai dottori durante le visite mediche alle quali si sottopongono i fumatori, in modo da spingere questi ultimi a farla finita con le sigarette e convincerli ad adottare uno stile di vita salutare.
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di Giuseppe Iorio