Se la vostra partner ha iniziato a lavorare di più negli ultimi tempi, forse dovreste approfondire la questione, perché la vostra relazione potrebbe essere prossima ad una crisi. Questo il responso di un singolare studio condotto dalla London School of Economics and Political Science sul rapporto tra tempo di lavoro delle donne e rischio di separazione/divorzio.
La premessa è doverosa: le signore non mettono in atto questa strategia come escamotage per trovare un sostituto del proprio partner, nulla di tutto questo.
Le motivazioni alla base della scelta sono di natura economica. Come spiega il professor Berkay Ozcan, che ha coordinato la ricerca, il lavoro extra rappresenta per le donne “una forma di assicurazione in caso di divorzio”.
Gli studiosi hanno persino ipotizzato l’esistenza di un rapporto di proporzionalità diretta tra percezione del rischio di separazione e incremento del tempo lavorativo esprimibile in termini numerici: a loro dire, per ogni punto percentuale in più di rischio che il matrimonio vada in pezzi, ci sarebbero 12 minuti settimanali aggiuntivi dedicati al lavoro.
Queste conclusioni derivano dall’indagine realizzata da Ozcan e dai suoi collaboratori su una serie di dati provenienti dall’Irlanda, Paese nel quale il divorzio è divenuto legale solo nel 1997.
In seguito all’entrata in vigore della nuova legge, le donne sposate non religiose hanno incrementato la quantità di tempo dedicato al lavoro del 18% rispetto alle donne sposate cattoliche. Quest’ultima categoria è stata considerata utile come gruppo di controllo in quanto le donne cattoliche irlandesi, stando alle statistiche esaminate dai ricercatori, sembrano orientate a considerare il matrimonio come vincolo indissolubile, quindi i casi di divorzio risultano abbastanza rari per loro.
Il professor Ozcan sottolinea che l’aumento del tempo lavorativo non coincide però con una minore attenzione verso la famiglia, i figli in particolare. Quando le donne decidono di lavorare di più, a farne le spese è il loro tempo libero, in qualche caso anche lo spazio dedicato al fitness e alla cura della propria forma fisica.
Naturalmente, se gli autori della ricerca declinano al femminile le loro conclusioni, il motivo sta nel fatto che, esaminando i dati relativi alla popolazione maschile, non è stata riscontrata alcuna significativa relazione tra incremento del rischio di divorzio e aumento del tempo di lavoro.
E che la scelta delle donne di arrivare al divorzio con quanta più sicurezza economica possibile sia una strategia saggia lo ha certificato di recente anche l’Istat. Alcuni mesi fa, infatti, l’Istituto nazionale di statistica ha pubblicato un report che analizza le condizioni economiche degli italiani dopo la separazione.
I dati Istat testimoniano come siano le donne a dover affrontare le maggiori difficoltà finanziarie quando il matrimonio va in frantumi: in caso di separazione, il gentil sesso vede peggiorare la propria situazione economica nel 50.9% dei casi, mentre analoga sorte tocca solo al 40.1% degli uomini.
di Giuseppe Iorio