Il Colesterolo alto (ipercolesterolemia) è uno dei nemici più insidiosi per la nostra salute, in quanto acuisce il rischio che le sostanze grasse vadano a depositarsi sulle pareti interne delle arterie, esponendoci così al pericolo di malattie cardiovascolari, infarto e ictus in primo luogo.
Oltre a dover seguire un regime dietetico adeguato, chi ha alti livelli di colesterolo deve svolgere una moderata attività fisica quotidiana. In questo modo, il rischio di mortalità può ridursi in maniera significativa, come confermato dai risultati di una recente ricerca americana.
Gli esperti del Veterans Affairs Medical Center di Washington DC, con il coordinamento del dottor Peter Kokkinos, hanno realizzato uno studio su oltre 10 mila persone, tutte con valori di colesterolo nel sangue piuttosto elevati, pubblicandone i risultati sulla rivista “The Lancet”.
I ricercatori, che hanno monitorato lo stato di salute dei partecipanti per dieci anni, hanno stabilito che le persone impegnate in un’attività fisica quotidiana avevano il 60-70% in meno di probabilità di morire rispetto a coloro che, pur assumendo farmaci per tenere sotto controllo il colesterolo, svolgevano una vita sedentaria. Le probabilità di andare incontro ad un evento cardiaco fatale si riducevano poi ulteriormente quando i soggetti integravano l’attività fisica con l’assunzione di statine.
Secondo gli studiosi, il minor rischio di morte per coloro che svolgono regolarmente attività fisica non dipende da fattori come l’età, il peso o il sesso.
Il dottor Kokkinos sottolinea che, per poter ridurre le probabilità di problemi cardiovascolari causati dal colesterolo alto, basta svolgere regolarmente dell’attività fisica anche molto blanda, adatta alle persone di mezza età e agli anziani, come passeggiare, fare del giardinaggio o dedicarsi alla cosiddetta “ginnastica dolce”, quella che utilizza movimenti leggeri e non prevede sforzi eccessivi.
Kokkinos conclude ricordando che mantenersi in buona forma è essenziale per chiunque abbia dei valori di colesterolo alto, che segua o meno una terapia farmacologica, e che l’attività fisica può essere considerata come un trattamento alternativo per tutti quei pazienti che non possono assumere statine.
di Giuseppe Iorio