Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) è un disturbo d’ansia caratterizzato da ossessioni che inducono il soggetto a mettere in atto dei comportamenti ripetitivi o delle azioni mentali, le cosiddette “compulsioni”, come mezzo di autodifesa.
Le ossessioni sono immagini, pensieri o impulsi che si presentano nelle mente di un soggetto, al di là del suo volere, e che generano paura, senso di colpa o disgusto. Tali idee sono indesiderate e razionalmente infondate, o comunque esagerate. Ne sono esempi il timore eccessivo di essere contaminati dai germi, quello di provocare incidenti di varia natura, di fare del male a qualcuno inavvertitamente o di poter perdere il proprio autocontrollo e diventare aggressivi.
Per vincere l’ansia e il disagio provocati da questi pensieri, per eliminare la sensazione sgradevole che qualcosa non vada, chi soffre di questo disturbo assume dei comportamenti ripetitivi che gli consentono di trovare momentaneo sollievo. Pertanto, se il soggetto è ossessionato dal timore di contaminarsi, egli si laverà le mani di continuo, se il pensiero che lo ossessiona è quello di far scoppiare la propria abitazione, controllerà se ha chiuso il rubinetto del gas più volte.
Il DOC si presenta in genere tra i 15 e i 25 anni e si stima colpisca il 2-3% della popolazione, senza distinzioni di sesso o di età.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo: Cause
Non esistono studi che abbiano stabilito con certezza le cause del disturbo. Si ipotizza che lo stress e un temperamento ansioso possano influire nella genesi del DOC. Particolarmente predisposti, inoltre, sono i soggetti molto timidi, coloro che sono sensibili alle minacce e ai pericoli o che hanno standard morali molto elevati.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo: Tipologie
Il DOC può manifestarsi in varie modalità. Di seguito, ne analizziamo le tipologie principali.
Disturbo ossessivo-compulsivo da contaminazione: il soggetto vive la preoccupazione costante di essere contagiato da sostanze tossiche o da germi e, pertanto, evita bagni pubblici, autobus, cabine telefoniche o qualsiasi altro luogo ritenuto a rischio di infezione. In questo caso, la persona affetta dal disturbo attua una serie di rituali di pulizia e lavaggio per eliminare gli agenti patogeni con i quali suppone di essere entrato in contatto, lavandosi di continuo le mani o i denti, trascorrendo ore sotto la doccia o sottoponendo a pulizia accurata i propri abiti, il cibo o i propri oggetti personali.
Disturbo ossessivo-compulsivo da controllo: il soggetto teme che possano verificarsi incidenti o disgrazie e sottopone dunque a controlli reiterati le porte e le finestre di casa, i tubi del gas, gli elettrodomestici, gli interruttori della luce, i fari e le porte dell’auto.
Disturbo ossessivo-compulsivo di tipo superstizioso: il soggetto crede che l’esito di alcuni eventi dipenda dal compiere o meno determinati gesti, dal pronunciare parole o frasi specifiche, dal disporre in un dato modo particolari oggetti. Pertanto, egli prova una certa ansia se non esegue l’azione che, a suo avviso, consentirà il corretto svolgimento dell’evento in questione.
Disturbo ossessivo-compulsivo da ordine e simmetria: chi ne soffre avverte disagio quando gli oggetti sono in disordine o asimmetrici, in quanto la mancanza di ordine diventa, ai suoi occhi, mancanza di armonia. In tali casi, l’individuo si sente costretto ad allineare penne, fogli, libri e abiti, talora disponendoli secondo delle sequenze logiche, cioè ordinandoli in base al colore o alle dimensioni.
Disturbo ossessivo-compulsivo da accumulo/accaparramento: si tratta di un tipo di ossessione che induce il soggetto a conservare o raccogliere oggetti privi di utilità, come giornali vecchi, bottiglie e lattine vuote o pacchetti di sigarette, nel timore che, presto o tardi, tali oggetti possano servire. Spesso queste singolari collezioni di oggetti possono occupare uno spazio tale da condizionare l’esistenza del soggetto e di chi coabita con lui.
Disturbo Ossessivo-Compulsivo: Terapia
Nei casi più gravi, il DOC può risultare incompatibile con la maggior parte delle attività lavorative e influire severamente sulle proprie relazioni affettive e sulla propria vita sociale.
Attraverso la terapia cognitivo-comportamentale, si può intervenire sui meccanismi cognitivi all’origine del disturbo, così da ridurre la quantità e la frequenza dei sintomi. Dal punto di vista farmacologico, i farmaci più usati sono gli antidepressivi SSRI (o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) e la clomipramina.
di Giuseppe Iorio
spese eccessive, come anche altri comportamenti d’eccesso fatti di impulso, rientrano – di solito – all’interno del disturbo del controllo degli impulsi (v. anche a pagina 400 de “Il manuale pratico del benessere” delle edizioni Ipertesto). Tuttavia tali condotte abnormi necessitano una attenta valutazione clinica (prima di un intervento terapeutico mirato e risolutivo!) per accertare la diagnosi o avanzare una eventuale diagnosi differenziale su altre categorie diagnostiche, fissate a livello internazionale ed ufficialmente riconosciute. La diagnosi “shopping compulsivo” non si trova nei manuali diagnostici vigenti, internazionalmente riconosciuti. ll caso specifico delle spese d’eccesso fatte d’impulso potrebbe, in certi casi, riguardare un disturbo d’ansia o anche una compromissione neurologica (da accertare con opportuni esami strumentali) come pure determinate caratteristiche maladattive di personalità.