Il Tofu è un alimento ottenuto dai semi di soia, molto diffuso nell’estremo oriente, tanto da essere definito “formaggio asiatico”. Particolarmente apprezzato dai vegetariani e dai vegani, il tofu ha pochissime calorie e aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo. Stando ai risultati di una ricerca americana, i suoi effetti sul nostro organismo sarebbero però anche altri: questo derivato della soia sembra capace di migliorare la vita sessuale di chi lo consuma abitualmente.
La scoperta si deve ad un gruppo di studiosi della University of California, con sede a Berkeley, che hanno analizzato le abitudini alimentari e comportamentali di un gruppo di primati. La ricerca, coordinata dal dottor Michael Wasserman e pubblicata sulla rivista “Hormones and Behavior”, ha messo in evidenza gli effetti afrodisiaci del tofu e degli altri derivati della soia, dovuti ai fitoestrogeni contenuti in alcuni cibi di origine vegetale.
Come appena ricordato, lo studio è stato svolto su modello animale, nello specifico su alcune scimmie, note come “colobi rossi”, che vivevano nel Kibale National Park, in Uganda.
Il dottor Wasserman e la sua equipe ne hanno seguito per circa 11 mesi le attività, con particolare attenzione alla loro alimentazione, alla loro aggressività e alla frequenza dei loro accoppiamenti, raccogliendo poi dei campioni di feci per valutare le variazioni dei livelli ormonali.
Ne è emerso che, quando i colobi incrementavano il consumo di foglie di una pianta denominata“Millettia dura”, un albero tropicale ricco di estrogeni simili a quelli presenti nella soia, aumentavano i livelli di estradiolo, un ormone sessuale considerato il più importante tra gli estrogeni umani, e quelli di cortisolo, noto come “ormone dello stress”.
La conseguenza di tali alterazioni ormonali era che le scimmie trascorrevano molto più tempo nelle attività sessuali, riducendo invece quello impiegato in altre attività, come ad esempio la reciproca pulizia del pelo.
Secondo il dottor Wasserman, lo studio realizzato dal suo team fornisce un’ulteriore prova dell’influenza delle sostanze chimiche vegetali sulla fisiologia e sul comportamento dei primati, suggerendo l’ipotesi che le piante possano aver rivestito un ruolo sin qui sottovalutato nell’evoluzione dei primati, compresi gli esseri umani.
di Giuseppe Iorio