Le bibite dolcificate aumentano il rischio di depressione

Le bibite dolcificate, in particolare quelle nelle versioni “light” o “diet”, se assunte in grandi dosi, possono incrementare il rischio di depressione.
È quanto emerge da uno studio realizzato presso il National Institute of Environmental Health Sciences, nel North Carolina (Usa), che verrà presentato durante il convegno annuale dell’American Academy of Neurology, in programma nel mese di Marzo a San Diego.
La ricerca, coordinata dal dottor Honglei Chen, ha raccolto dati sul consumo di caffè, tè freddo e bibite dietetiche da parte di oltre 260 mila persone, in un arco di tempo di dieci anni. All’interno del campione considerato, più di 11 mila soggetti hanno ricevuto una diagnosi di depressione.


Gli studiosi hanno effettuato delle analisi statistiche per individuare eventuali correlazioni tra consumo di determinate bevande e rischio di depressione. In questo modo, si è scoperto che i maggiori consumatori di bibite dolcificate, ovvero coloro che ne bevevano quattro o più bicchieri al giorno, andavano incontro ad un rischio di depressione superiore del 30% rispetto a coloro che non ne bevevano affatto.
È stata poi rilevata l’esistenza di una relazione tra consumo di caffè e diagnosi di depressione, ma nel senso opposto: secondo gli studiosi americani, chi beve quattro tazze di caffè al giorno vede ridursi del 10% il rischio di insorgenza di sindrome depressiva.

Il dottor Chen spiega che le bibite dolcificate hanno conseguenze non solo sul nostro corpo, ma anche sulla nostra salute mentale. Per quanto concerne i danni all’organismo, varie ricerche hanno messo in evidenza la possibilità di danni al cuore e ai reni e l’incremento del rischio di diabete e di obesità dovuti alla presenza dei dolcificanti sintetici, come ad esempio il controverso aspartame.

Per quanto riguarda invece gli effetti sulla psiche, lo scienziato sottolinea che alcuni studi realizzati negli anni scorsi avevano già evidenziato che il consumo di caffè fosse associato ad un minor numero di suicidi e ad un rischio di depressione più basso.


“La nostra ricerca”, sostiene il dottor Chen, “suggerisce che eliminare o limitare la quantità di bibite dolcificate, oppure sostituirle con del caffè non zuccherato, contribuisce a ridurre il rischio di depressione in modo naturale”.

Ad ogni modo, gli autori ammettono che i meccanismi biologici alla base dei risultati emersi dallo studio non sono del tutto chiari e precisano che saranno necessari ulteriori approfondimenti per comprenderli appieno. E gli approfondimenti si rendono necessari anche per escludere, tra gli altri fattori, la possibilità che gli individui maggiormente esposti alla depressione tendano ad essere attratti dalle bibite dolcificate.

di Giuseppe Iorio



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