Essenziale per rafforzare le nostre difese immunitarie e per proteggere l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi, la Vitamina C, o acido ascorbico, è indispensabile anche per le donne in dolce attesa. Una carenza di questa sostanza, infatti, può avere serie conseguenze sul corretto sviluppo cerebrale del nascituro.
La notizia arriva dalla Danimarca, per la precisione da uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Copenaghen, coordinato dal dottor Jens Lykkesfeldt e pubblicato di recente sulla rivista scientifica “PLOS ONE”.
A detta degli studiosi, anche una carenza modesta di acido ascorbico nella madre può provocare una riduzione della crescita dell’ippocampo fetale del 10-15%, determinando così uno sviluppo del cervello non ottimale. Di norma, durante la gravidanza vi è un trasporto selettivo dalla madre al feto delle sostanze di cui quest’ultimo ha bisogno, cosa che non avviene in caso di carenza di vitamina C.
Gli studiosi hanno sottoposto ad una serie di test un gruppo di femmine di porcellini d’India e i loro cuccioli. Questa specie è stata scelta perché l’organismo dei porcellini d’India, come quello degli esseri umani, non è in grado di sintetizzare autonomamente la vitamina C.
Una volta nati, i cuccioli dati alla luce da madri che soffrivano di carenza di vitamina C sono stati suddivisi in due gruppi, uno dei quali ha ricevuto supplementi di questa vitamina. Lo scopo era quello di verificare se i danni cerebrali subiti dai cuccioli potessero essere riparati.
Ma le dosi supplementari di vitamina C non hanno avuto alcun effetto benefico sui cuccioli. Evenienza, questa, che dimostra come sia impossibile ripristinare il corretto sviluppo del cervello dopo la nascita.
Secondo gli scienziati danesi, una percentuale della popolazione occidentale variabile tra il 10 e il 20% soffre di carenza di vitamina C. Per questo motivo, le gestanti dovrebbero prestare particolare attenzione alla propria dieta, non facendo mancare mai sulla tavola le adeguate fonti di acido ascorbico, come arance, mandarini, limoni, pompelmi, peperoni, kiwi, rucola, lattuga e cavoletti di Bruxelles.
Il dottor Lykkesfeldt sottolinea che vi sono persone particolarmente esposte al rischio di carenza di acido ascorbico. Si tratta di soggetti che vivono in condizioni economiche disagiate, che seguono una dieta sbilanciata e che spesso hanno il vizio del fumo.
Lo studioso danese conclude affermando che basta davvero poco per evitare qualsiasi rischio di carenza di acido ascorbico. Le sue raccomandazioni per le donne che attendono un bambino sono semplici e molto chiare: seguire un’alimentazione varia e bilanciata, stare alla larga dal fumo e consumare regolarmente cibi ricci di vitamina C.
di Giuseppe Iorio