Tè nero per proteggere il cuore

Spesso si parla delle virtù del tè verde, prezioso alleato della nostra salute per il suo notevole contenuto di sostanze antiossidanti, che ci aiutano a contenere i danni provocati al nostro organismo dai radicali liberi.
Ma, alla luce di vari studi realizzati negli ultimi anni, pare proprio che anche al tè nero debba essere riconosciuto un ruolo di primo piano in una dieta ottimale per mantenerci in buona forma.


Tra questi studi, ce n’è uno molto recente, condotto dai ricercatori australiani della Facoltà di Medicina e Farmacologia presso la University of Western Australia e pubblicato sulla rivista “Biochemical Pharmacology”, che identifica nella quercetina presente nel tè nero una sostanza capace di proteggere il sistema cardiovascolare.

Gli studiosi sono partiti dal presupposto che i flavonoidi contenuti negli alimenti sono in grado di contribuire a ridurre la pressione sanguigna, limitando il rischio di aterosclerosi, ovvero la formazione di placche sul rivestimento interno delle arterie.
E, dal momento che il tè nero è ricco di flavonoidi, gli autori dello studio hanno voluto verificare gli effetti del consumo della bevanda sui vasi sanguigni. Per farlo, gli scienziati hanno realizzato dei test su modello animale, giungendo alla conclusione che il consumo giornaliero di tè nero rende meno esposti alle malattie cardiache e consente di rafforzare la protezione dei vasi sanguigni rispetto ai danni ossidativi.

La dottoressa Natalie Ward e il dottor Kevin Croft, autori principali della ricerca, spiegano che il merito è da attribuire proprio alla quercetina, un flavonoide presente in varie specie vegetali, sostanza dotata di elevato potere antiossidante e in grado di proteggere il tessuto connettivo attorno ai capillari e ai vasi sanguigni.


Alle conclusioni dello studio appena illustrato, possiamo aggiungere gli esiti di una ricerca realizzata l’anno scorso presso lo stessa università australiana che ha indagato sulla relazione tra consumo di tè nero e valori della pressione sanguigna.
In quel caso, vennero testate 95 persone con livelli di pressione arteriosa massima compresa fra i 115 e i 150 mmHg. I partecipanti allo studio furono suddivisi in due gruppi: i membri del primo bevvero tre tazze di tè nero al giorno, quelli del secondo consumarono una bevanda placebo di sapore simile al tè nero.

Sei mesi dopo, i soggetti che avevano bevuto tè nero ogni giorno fecero registrare una riduzione media di 2-3 mmHg sia nella pressione sistolica che nella pressione diastolica, mentre non fu rilevata alcuna variazione significativa nei livelli di pressione dei soggetti del gruppo di controllo.
Secondo gli esperti australiani, questi benefici sono dovuti alla capacità dei flavonoidi contenuti nel tè nero di aumentare la biodisponibilità dell’ossido nitrico, che contribuisce a tenere sotto controllo la pressione ed aumenta la fluidità del sangue.

Da oggi, quindi, abbiamo alcune buone ragioni in più per concederci delle rilassanti e salutari tazze di tè nero caldo ogni giorno.

di Giuseppe Iorio



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