Polifenoli estratti dall’uva, contrastano lo stress ossidativo e la resistenza all’insulina

Le virtù salutari dell’Uva non hanno bisogno di presentazioni: facilita la digestione, ha effetti diuretici, contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo”) e, grazie alla presenza del resveratrolo, questo gustoso frutto può vantare anche proprietà antinfiammatorie e antitumorali.

Ora, uno studio proveniente dalla Francia e pubblicato sulla versione online della rivista “Diabetes Care” stabilisce che i polifenoli contenuti nell’uva sono in grado di apportare consistenti benefici alle persone ad alto rischio metabolico.


Queste sostanze, infatti, contribuiscono a bloccare lo stress ossidativo, cioè le conseguenze dannose su tessuti e cellule dell’azione svolta dai radicali liberi, e a ridurre la resistenza all’insulina, condizione che spesso rappresenta l’anticamera del diabete.

La ricerca è stata coordinata dalla dottoressa Marie Hokayem dell’Università di Montpellier e si è avvalsa di 38 soggetti con un parente di primo grado affetto da diabete di tipo 2. Tra i partecipanti, alcuni avevano un peso nella norma, altri erano sovrappeso oppure obesi.
Lo studio, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, intendeva verificare gli effetti provocati sull’organismo da un regime alimentare ad alto contenuto di fruttosio.
A tale scopo, i partecipanti, che hanno seguito tutti una dieta ricca di fruttosio, sono stati suddivisi in due gruppi: mentre i membri del primo hanno ricevuto un placebo, a quelli del secondo è stato invece somministrato un supplemento a base di polifenoli estratti dall’uva.


Trascorse 9 settimane, i soggetti sono stati sottoposti ad alcune analisi cliniche, che hanno evidenziato le differenti conseguenze della dieta sui due gruppi.
Nei soggetti che avevano assunto la sostanza placebo, i ricercatori hanno riscontrato vari effetti negativi, come una riduzione del 20% nell’indice di sensibilità epatica all’insulina, una diminuzione del tasso di infusione del glucosio equivalente all’11% e un incremento dello stress ossidativo sistemico e muscolare.

I soggetti del secondo gruppo, invece, hanno evitato i danni provocati dalla specifica alimentazione adottata, a testimonianza della capacità dei polifenoli estratti dall’uva di assicurare un costante stato metabolico anche in presenza di un sovraccarico di fruttosio nella dieta.
Saranno ora necessari ulteriori approfondimenti per verificare quali siano le reali potenzialità dei polifenoli nel contrastare la sindrome metabolica.

di Giuseppe Iorio



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