Ansia, Depressione e Attacchi di Panico sono i disturbi psichici più diffusi in tutto il pianeta, in particolar modo nei Paesi Occidentali. E, negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica e delle gravi conseguenze sulle condizioni di vita materiale e sullo stato di serenità delle persone, si registra un aumento notevole di tali disturbi, confermato dall’incremento del consumo di ansiolitici e psicofarmaci.
Come noto, l’ansia non ha solo riflessi negativi sulla salute psichica, ma anche su quella fisica, determinando problemi cardiaci, respiratori e gastrointestinali.
E che l’ansia possa avere conseguenze molto pericolose sull’organismo lo conferma anche un recentissimo studio realizzato presso il “Duke University Medical Center”, nel North Carolina, pubblicato sul “Journal of the American Heart Association” e coordinato dalla professoressa Lana Watkins.
Difatti, gli studiosi americani hanno stabilito che, nelle persone che hanno subito un infarto o che sono affette da malattie cardiache, la possibilità di un decesso prematuro diventa considerevolmente più elevata se i pazienti soffrono anche di ansia e depressione. In particolare, il rischio di mortalità raddoppierebbe quando si è soggetti a sindromi ansiose e addirittura triplicherebbe se, oltre all’ansia, si soffre anche di depressione.
“Molti studi hanno collegato la depressione a un incremento del rischio di morte nei pazienti affetti da patologie cardiache o colpiti da infarto”, commenta la professoressa Watkins, “ma l’ansia non ha ricevuto altrettanta attenzione. È giunto il momento di considerare l’ansia importante come la depressione. Le persone che si preoccupano molto hanno maggiori probabilità di avere difficoltà a dormire e sviluppare, per esempio, la pressione alta”.
I meccanismi che collegano l’ansia e la depressione alle patologie cardiache non sono al momento chiari, pertanto saranno necessari opportuni approfondimenti sulle relazioni tra disturbi psichici e danni alla salute del cuore.
Intanto, però, gli studiosi americani raccomandano alle persone affette da patologie cardiovascolari di sottoporsi a degli screening psicologici periodici per individuare l’eventuale presenza di sindromi ansiose o depressive, in modo tale da poter intervenire con terapie capaci di tenere sotto controllo questi disturbi e impedire che possano incrementare i pericoli per la salute del paziente.
di Giuseppe Iorio
Complimenti per l’articolo!
Effettivamente le crisi ansiose agiscono a livello fisiologico.
Non è raro che chi soffre d’ansia abbia anche ‘aritmie nervose’.
Un altro studio indica che il cervello e l’intestino sono collegati tramite il nervo vago e chi ha problemi intestinali può facilitare l’insorgere dei disturbi dell’umore, ma ciò è valido anche per il contrario.
Sono convinto che mente e corpo siano legate.