La Clamidia

La Clamidia è una delle malattie infettive a trasmissione sessuale più comuni al mondo. Il suo nome deriva dal batterio Chlamydia trachomatis, responsabile dell’infezione.
In molti casi, questa patologia può restare asintomatica o presentare sintomi assai lievi, quindi i soggetti possono non accorgersi di essere infetti anche per varie settimane o addirittura per mesi. Ma la clamidia non va assolutamente sottovalutata in quanto, se non opportunamente trattata, può generare complicanze insidiose.


Per quanto concerne la sua diffusione, si tratta di una malattia che ha visto registrare un numero crescente di casi negli ultimi anni: i dati del 2007 fanno riferimento a più di 255mila casi in Europa, soprattutto giovani di età inferiore ai 25 anni.
Per comprendere l’entità della diffusione della clamidia, si pensi che, nel nostro continente, sempre nel 2007, i casi di sifilide sono stati meno di 18 mila, quelli di gonorrea meno di 30 mila e poco più di 26 mila le infezioni da Hiv.
Alcune stime ipotizzano cifre nettamente superiori in merito alla diffusione della clamidia, con due milioni e mezzo di infetti all’anno in tutta Europa.

Clamidia: Cause

Come già sottolineato, si tratta di una malattia infettiva che si trasmette tramite contatto sessuale. Il contagio avviene soprattutto tramite rapporti sessuali non protetti di tipo vaginale, anale e orale.
Se la donna infetta è in gravidanza, la patologia può essere trasmessa al neonato al momento del parto, con il rischio di infiammazioni agli occhi e all’apparato respiratorio.

Clamidia: Sintomi e Diagnosi

I sintomi della clamidia, che generalmente fanno la loro comparsa 7-12 giorni dopo il rapporto sessuale con la persona infetta, sono spesso poco evidenti, tanto da poter essere scambiati per un’ordinaria infiammazione delle vie urinarie.
Nella donna, si manifestano perdite vaginali al di fuori del ciclo mestruale, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, bruciore durante la minzione.
Nell’uomo, l’infezione determina stimolo ad urinare di frequente, bruciore durante la minzione, dolore e gonfiore ai testicoli e prurito uretrale.

Se non adeguatamente trattata, la clamidia può provocare complicanze insidiose. Nelle donne, oltre alla possibilità che il dolore pelvico diventi cronico, c’è il rischio che l’infezione si estenda, con danni alle ovaie, all’utero e alle tube di Falloppio, danni che possono portare persino alla sterilità.
Per gli uomini, invece, una clamidia non diagnosticata e trattata può comportare l’insorgenza di un’infiammazione dei testicoli che, nei casi più gravi, rischia di compromettere seriamente la fertilità del soggetto.

Per diagnosticare quest’infezione, bisogna sottoporsi all’analisi delle proprie secrezioni genitali, ma i metodi di indagine più recenti consentono di verificare la presenza della patologia anche tramite un campione delle urine del paziente.


Clamidia: Prevenzione e Terapia

Per prevenire la clamidia, bisogna evitare i rapporti a rischio. Pertanto, utilizzare il profilattico in modo corretto e costante è il miglior modo per ridurre le possibilità di contagio.
Tuttavia, dal momento che l’infezione si diffonde anche attraverso le secrezioni vaginali, il contagio può avvenire pure mediante contatto con biancheria, asciugamani e altri oggetti contaminati. Per questo motivo, è essenziale curare con attenzione la propria igiene personale.
La clamidia è piuttosto semplice da curare: basta sottoporsi ad una terapia antibiotica le cui modalità verranno stabilite dal medico curante o dallo specialista. Per evitare la diffusione del contagio, è essenziale che il paziente metta al corrente della diagnosi la/le persona/e con cui ha avuto rapporti sessuali nei tre mesi precedenti il manifestarsi dei primi sintomi.

di Giuseppe Iorio



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