Luce laser sui neuroni elimina la dipendenza da cocaina

Un raggio laser potrebbe rappresentare la soluzione per sconfiggere la dipendenza dalla cocaina. La scoperta, che arriva dal National Institute on Drug Abuse di Baltimora, nel Maryland, si deve ad un team di ricercatori coordinati dal dottor Antonello Bonci, neurologo italiano che vive negli Stati Uniti dal 1998.
Il dottor Bonci e i suoi collaboratori si sono concentrati sul ruolo della corteccia prefrontale nella dipendenza da cocaina, in particolare sulla regione prelimbica, realizzando una serie di esperimenti su un gruppo di topi, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Nature”.


L’equipe di studiosi ha utilizzato fasci di luce laser per attivare i circuiti nervosi che regolano le funzioni di autocontrollo e la capacità decisionale, riuscendo ad influenzare i comportamenti compulsivi alla base della dipendenza da cocaina nei ratti. Attraverso l’uso di fasci di luce diretti sui neuroni fotosensibili, gli esperti sono infatti riusciti sia ad eliminare la dipendenza da cocaina nei roditori sia ad ottenere l’effetto opposto, ossia trasformare i topi in consumatori compulsivi di cocaina.

Il dottor Bonci e il suo team hanno dapprima reso fotosensibili i neuroni presenti nella regione prelimbica della corteccia prefrontale dei roditori attraverso operazioni di ingegneria genetica. Successivamente, gli studiosi hanno osservato che, dirigendo una luce laser sui neuroni, i comportamenti tipici della dipendenza compulsiva da cocaina cessavano immediatamente.
“Quando puntiamo una luce laser nelle regione prelimbica della corteccia prefrontale”, spiega il dottor Bonci, “la ricerca compulsiva di cocaina scompare. L’aspetto interessante è che in analogo modo si può ottenere un risultato contrario, quindi stimolare la dipendenza. Questa è la prima dimostrazione di causa-effetto tra calo dell’attività della corteccia prefrontale e dipendenza”.

E per quanto riguarda l’uomo? Naturalmente, questa ricerca potrebbe avere applicazioni pratiche immediate anche sugli esseri umani, con la possibilità di dare avvio alla sperimentazione di una terapia che potrebbe rivelarsi estremamente efficace nel trattamento della tossicodipendenza.
Secondo gli autori della ricerca, per gli esseri umani non saranno impiegati fasci di luce laser sul cervello dei pazienti, ma si farà ricorso alla cosiddetta “stimolazione magnetica transcranica” (o TMS), una tecnica indolore e non invasiva, già in uso per il trattamento di patologie come il Morbo di Parkinson o la depressione.


E la notizia positiva riguarda anche la rapidità con la quale la nuova terapia potrebbe essere sperimentata: il dottor Bonci afferma che, tra una scoperta scientifica e la produzione di una farmaco, passano in media 15 anni; in questo caso, invece, si potrebbe passare ad uno studio clinico già nel giro di alcuni mesi.

Inutile sottolineare quanto una terapia come quella prospettata dal dottor Bonci e dai suoi collaboratori, così innovativa da apparire prossima agli scenari fantascientifici concepiti dagli scrittori e dai registi più immaginifici, potrebbe risultare determinante nell’affrontare una delle piaghe più nefaste della società contemporanea.
In passato, la “polvere bianca” era considerata una sostanza stupefacente alla portata delle sole classi più abbienti. Oggi, invece, è diffusa trasversalmente tra tutti gli strati sociali, e il suo uso ha conosciuto un tremendo boom negli ultimi anni, in particolar modo tra i giovani, tanto che, secondo alcune stime, i consumatori di cocaina italiani potrebbero diventare oltre 700 mila nel 2015.

di Giuseppe Iorio



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2 Risposte

  1. Silvana ha detto:

    Bravi, ora sapete benissimo quello che succede nei topi, ma negli esseri umani dovrete usare una tecnica già in uso. Complimenti, davvero dei geni al lavoro i nostri scienziati. Ecco come fregare la gente con la pretesa di fare ricerca e massacrare impunemente milioni di animali innocenti.

  2. Silvana ha detto:

    Del resto non capisco per quale motivo si dovrebbero spendere soldi ed energie per trovare una soluzione medica alla tossicodipendenza. Quella di drogarsi è una scelta personale non una malattia che uno si è beccato suo malgrado disgraziatamente. Forse sarebbe meglio intervenire in altri modi per stroncare queste abitudini alla radice con beneficio della società e del mondo animale.

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