Crisi economica e alimentazione sana, un decalogo per conciliarle

In questa fase di crisi economica bisogna applicare l’austerity anche a tavola? Moltissime persone sono purtroppo costrette a tagliare le spese alimentari, quindi tendono a comprare cibi di qualità inferiore rispetto al passato, magari degli alimenti di provenienza incerta, oppure a rinunciare a pietanze che non dovrebbero mancare in un regime dietetico sano ed equilibrato.
Ma mettere insieme l’esigenza di spendere meno con quella di seguire una dieta corretta dal punto di vista nutrizionale non è impossibile. A spiegarci come riuscire in questa impresa è un decalogo redatto dall’Associazione italiana dietisti, la Andid, che cerca di orientare i consumatori verso scelte più attente, verso cibi salutari, poco costosi e con alto valore nutritivo.


“Una buona alimentazione”, afferma la dottoressa Giovanna Cecchetto, Presidente dell’Andid, “si basa sulla preferenza di consumo di prodotti di origine vegetale (frutta, verdura, cereali e legumi), sull’alternanza settimanale di prodotti di origine animale, utilizzando anche fonti di ottimo valore nutritivo e di costo limitato (latticini, formaggi, uova) e sulla scelta di acqua di rubinetto come fonte principale per l’idratazione. Inoltre, la lotta allo spreco ottenuta attraverso la pianificazione del menù settimanale e della spesa si traduce in ulteriore risparmio per la famiglia, consentendo saltuariamente la possibilità di concedersi qualche “sfizio” senza pericolose ricadute né sulla salute né sul portafoglio”.

La prima, essenziale regola del decalogo prevede che si consumino regolarmente almeno 3 pasti al giorno, a partire dalla colazione, mentre la seconda indica la necessità di dare preferenza ai prodotti di origine vegetale, quindi frutta e verdura di stagione, cereali e legumi, e di sceglierli, se possibile, tra quelli prodotti localmente. I dietisti raccomandano 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura.

Altra raccomandazione consiste nell’inserire almeno una porzione di cereali e derivati, quindi pasta, pane, riso, mais, patate, ad ogni pasto principale, preferendo i prodotti integrali e a ridotto contenuto in grassi.
I prodotti di origine animale, quali carne, insaccati e salumi, devono essere assunti con moderazione. E non bisogna dimenticare la varietà, mettendo a tavola anche carne bianca e pesce. Inoltre, formaggi e latticini vanno consumati senza eccedere (2-3 volte a settimana), mentre le uova sono consigliate una o due volte a settimana.

Nella nostra dieta non devono mai mancare i legumi, sia secchi che freschi. Fagioli, lenticchie, ceci  e fave possono anche essere combinati con i cereali per creare dei gustosi piatti unici. Spazio in tavola ai legumi almeno due volte a settimana, questo il consiglio dei dietisti dell’Andid.
Fondamentale, poi, l’olio extravergine di oliva, sia per la cottura che come condimento a crudo. L’invito dei dietisti è quello di usare strumenti di cottura che consentano però di limitarne la quantità.


Un’ottima strategia per fare acquisti oculati consiste nel pianificare un menù settimanale e fare la spesa seguendo una lista preparata in precedenza. Bisogna evitare la tentazione delle campagne promozionali che invitano a comprare cibi sottocosto non necessari per la nostra alimentazione.

Passando poi dai solidi ai liquidi, i dietisti invitano a bere spesso nel corso della giornata: l’acqua del rubinetto fa bene alla salute, consente di risparmiare e ci aiuta a tutelare l’ambiente. Niente bibite zuccherate, piuttosto optate per infusi e tisane.
Infine, non poteva mancare un invito da parte dei dietisti ad una vita meno sedentaria, più attiva. Come non ci stancheremo mai di ripetere, svolgere regolarmente dell’attività fisica è indispensabile per un benessere completo.

di Giuseppe Iorio



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