Fumo, esiste una predisposizione genetica, in particolare per gli adolescenti

Cosa spinge un ragazzo ad iniziare a fumare? La scienza ci dice che non vi è una sola causa, ma fattori diversi, di natura sociale e personale, come l’esigenza di adeguarsi al proprio gruppo di amici, il desiderio di sentirsi adulti oppure l’attraversare un passaggio critico della propria esistenza.

A tutti questi elementi va però aggiunta anche una predisposizione genetica. A confermarlo è una ricerca realizzata da un team di studiosi della University of North Carolina e del Duke University Medical Center, diretta dal dottor Daniel Belsky e pubblicata sulla rivista “JAMA Psychiatry”.


Gli studiosi americani hanno analizzato il genoma di decine di migliaia di fumatori adulti per identificare le varianti genetiche più comuni tra i soggetti che fumavano di più, allo scopo di comprendere come mai per alcune persone fosse così complicato abbandonare questo vizio poco salutare.

Anzitutto, Belsky e i suoi collaboratori si sono concentrati sui geni che controllano la risposta del nostro cervello alla nicotina e la metabolizzazione di questa sostanza, scoprendo delle varianti genetiche che rendono alcune persone più predisposte di altre alla dipendenza alla nicotina.

In secondo luogo, lo studio ha evidenziato come l’adolescenza sia il periodo chiave per lo sviluppo della dipendenza da nicotina, quello in cui si passa con maggiore facilità dal provare le prime sigarette al diventare fumatori abituali.

Difatti, tra tutti i ragazzi che provano una sigaretta, i soggetti con un rischio genetico più alto hanno una predisposizione a fumare tutti i giorni già a partire dai 15 anni che è risultata superiore del 24% rispetto a chi ha un rischio genetico meno significativo.

Inoltre, nei soggetti con tendenza genetica alla dipendenza da fumo, si registra una predisposizione ad arrivare a 18 anni fumando un pacchetto intero di sigarette al giorno superiore del 43% rispetto agli individui con rischio genetico basso.

Durante l’età adulta, invece, la predisposizione genetica alla dipendenza dalla nicotina, pur restando un elemento che incide sull’abitudine al fumo, diventa molto meno rilevante.


I ricercatori non hanno una teoria precisa che possa spiegare la maggiore vulnerabilità alla dipendenza da nicotina da parte dei teenager. “Il nostro studio non può rispondere a questa domanda”, sottolinea il dottor Belsky, ”ma sappiamo che l’adolescenza è un periodo in cui il cervello è ancora in fase di sviluppo e nel quale si è particolarmente sensibili all’ambiente in cui si vive”.

Questo studio, dunque, conferma la presenza di una maggiore predisposizione genetica alla dipendenza da nicotina per chiunque, a prescindere dall’età. Tuttavia, il dottor Belsky e i suoi collaboratori tengono a sottolineare come sia indispensabile essere particolarmente vigili nei confronti degli adolescenti, adottando politiche di salute pubblica che rendano difficile l’accesso alle sigarette da parte dei più giovani, così da esporli quanto meno possibile al rischio di diventare fumatori abituali.

di Giuseppe Iorio



Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *