Uno stile di vita sano, fatto di una dieta bilanciata e di un’attvità fisica costante, costituisce l’arma più efficace a nostra disposizione per prevenire le patologie cardiovascolari e ridurre il rischio di trombosi.
Un messaggio noto, anzi quasi un mantra presente in ogni articolo o intervista che riguarda la nostra salute. Eppure, il più delle volte ci limitiamo semplicemente a prenderne atto, senza però muovere un dito per dare una scossa alla nostra vita sedentaria, senza curare la nostra alimentazione, senza eseguire dei periodici esami clinici, nella convinzione, spesso erronea, che, in fondo, il nostro stato di salute generale non sia così malvagio.
Quanto appena affermato riceve una conferma inoppugnabile da una serie di dati poco rassicuranti: un terzo degli italiani non pratica alcuna attività fisica, nemmeno occasionalmente. La gravità di questa stima si coglie meglio se si pensa che solo il 10% dei francesi e il 6% dei tedeschi dichiarano di tenersi alla larga da qualsiasi forma di attività sportiva.
La scarsa propensione al moto da parte degli italiani spiega anche come mai quello dei nostri connazionali rappresenti uno dei BMI medi più alti del continente: in media, l’indice di massa corporea degli italiani equivale a 26.5.
E il problema non riguarda certo solo gli adulti. Per i più piccoli, le cose non vanno molto meglio: nel nostro Paese, un bambino su tre risulta sovrappeso.
Stando così le cose, ogni iniziativa che ribadisce l’estrema importanza dell’attività sportiva e delle sane abitudini di vita dev’essere incoraggiata. Come nel caso della Seconda Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi, evento promosso dall’Associazione per la lotta alla trombosi e alle malattie cardiovascolari (ALT) che si è svolto a Milano il 13 Aprile scorso.
La giornata è stata contraddistinta da un’iniziativa denominata “Pedala con il cuore”, che aveva lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sulla possibilità di utilizzare la bicicletta come mezzo sostenibile e salutare per muoversi in città. All’iniziativa ha collaborato anche BikeMi, servizio di bike sharing pratico ed ecologico presente nel capoluogo lombardo.
Ci sembra dunque doveroso rilanciare lo spirito dell’iniziativa, chiaramente delineato dalle parole della dottoressa Lidia Rota Vender, presidente di ALT, che ha definito le malattie da trombosi come infarto e ictus “l’epidemia del nostro secolo”, indicando la via per prevenire queste pericolose patologie. “La migliore medicina”, afferma la dottoressa Rota Vender, “è un’attività fisica abituale che non richiede investimenti di tempo e che potrebbe essere svolta da quasi tutta la popolazione, anche dai soggetti più pigri”.
Non possiamo che unirci all’invito della dottoressa, suggerendovi di fare del moto con regolarità. Anche chi non ha modo di investire tempo e denaro in palestre o piscine, può sempre trovare delle alternative, come fare jogging o anche delle lunghe passeggiate a passo svelto, più volte a settimana.
Inoltre, c’è sempre la possibilità di ritagliarsi un piccolo “spazio fitness” in casa, acquistando qualche attrezzo utile, come una cyclette, un tapis roulant oppure uno stepper, per bruciare calorie e migliorare l’efficienza del sistema cardiorespiratorio.
“Bisogna muoversi di più”, sottolinea la dottoressa Rota Veder “perché aumentare del 10-20% la quota di attività fisica quotidiana riduce del 33% il rischio di andare incontro a sindrome metabolica, preludio di gravi disturbi cardiovascolari”.
di Giuseppe Iorio