La Sindrome da Stanchezza Cronica, nota anche con l’acronimo CFS (Chronic Fatigue Syndrome) è una malattia caratterizzata da una stanchezza debilitante e persistente accompagnata da diversi altri sintomi, come dolori muscolari, problemi di concentrazione e disturbi del sonno. Questo stato di spossatezza non va confuso con la stanchezza transitoria dovuta a ritmi di lavoro particolarmente intensi oppure a periodi nei quali si dorme poco o male. Difatti, perché si possa diagnosticare il disturbo, occorre che i sintomi siano presenti da un minimo di 6 mesi.
I soggetti colpiti da questa patologia non traggono giovamento dal riposo, trovano difficoltà nello svolgere le ordinarie attività quotidiane e vedono aumentare la stanchezza quando si impegnano in una qualsiasi attività fisica o intellettuale.
Questo disturbo, che colpisce in prevalenza le donne, ha un’incidenza sulla popolazione stimata tra lo 0.4 e l’1%. In Italia, le persone affette dalla CFS sarebbero circa 300 mila, con età compresa tra i 18 e i 45 anni.
Sindrome da Stanchezza Cronica: Cause
Le cause della patologia non sono ancora note, ma esistono vari fattori capaci di incidere sulla sua genesi.
Anzitutto, molti studiosi hanno concentrato la propria attenzione su possibili problemi del sistema immunitario che, in numerosi pazienti affetti dalla CFS, risulta più debole rispetto a quello delle persone sane. Non è tuttavia chiaro se tale debolezza possa essere, da sola, alla base della malattia.
La sindrome da stanchezza cronica si manifesta spesso dopo un’influenza intestinale, un raffreddore o dopo il contagio da parte del virus Epstein-Barr, lo stesso che provoca la mononucleosi infettiva.
In altri casi, la patologia è correlata alla fibromialgia, a disfunzioni ormonali oppure a carenze nutrizionali. Inoltre, la CFS tende a colpire maggiormente le persone obese o sovrappeso, quelle che non svolgono attività fisica e, infine, i soggetti che hanno vissuto un periodo di particolare stress.
Sindrome da Stanchezza Cronica: Sintomi
Anzitutto, il soggetto avverte un senso di spossatezza psichica e fisica persistente o ricorrente che non viene alleviata dal riposo e che diventa più marcata dopo piccoli sforzi. Si manifestano anche dolori muscolari e/o articolari, dolore ai linfonodi di collo e ascelle, cefalee, mal di gola. Molto comuni sono anche i problemi di concentrazione e di memoria, i disturbi visivi, le vertigini, i problemi di equilibrio, la comparsa di brividi, di sudorazione notturna, di febbre lieve e, infine, una maggiore predisposizione agli attacchi di panico, all’ansia, agli sbalzi d’umore e all’irritabilità.
Sindrome da Stanchezza Cronica: Diagnosi e Terapia
Diagnosticare la CFS non è semplice in quanto non esistono esami specifici capaci di identificarla. Inoltre, occorre escludere molte malattie la cui sintomatologia è in buona parte sovrapponibile a quella di questa sindrome, come nel caso di cancro, disordini immunitari o autoimmunitari, malattie renali ed epatiche, disturbi endocrini, apnea notturna, artrite reumatoide, sclerosi multipla, morbo di Parkinson e depressione.
Non esiste una vera e propria terapia per la sindrome da stanchezza cronica, ma si può far ricorso ad alcuni farmaci per ridurre i sintomi più invalidanti e consentire al paziente di tornare alle sue regolari attività quotidiane. I medicinali più usati sono antidolorifici, antinfiammatori e antidepressivi. Inoltre, l’intervento farmacologico va sostenuto con la psicoterapia. Quella di tipo cognitivo-comportamentale risulta molto efficace nell’aiutare i pazienti a ottenere un buon recupero.
di Giuseppe Iorio